Il neo rettore Graziano Leoni traccia il futuro di Unicam: «Un ateneo libero da lungaggini»

Leoni traccia il futuro di Unicam: «Un ateneo libero da lungaggini»
Leoni traccia il futuro di Unicam: «Un ateneo libero da lungaggini»
di Monia Orazi
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Domenica 9 Luglio 2023, 03:45 - Ultimo aggiornamento: 11:57

CAMERINO - L’ateneo che verrà si prefigura nelle prime parole del rettore eletto Graziano Leoni, attuale pro rettore vicario, che dal primo novembre prossimo raccoglierà il testimone di Claudio Pettinari, in scadenza di mandato. Spiega Leoni: «I prossimi sei anni saranno cruciali perché si somma la conclusione della ricostruzione alle attività necessarie per lo sviluppo di ricerca didattica e l’implementazione della terza missione, con il trasferimento tecnologico e l’impatto territoriale dell’ateneo».



Ruolo fondamentale, quindi, quello della ricostruzione che «sta entrando in un momento decisivo: noi abbiamo sviluppato progetti che ci consentono di accelerare la fase dei cantieri, ne abbiamo quattro aperti ed altri tre da aprire, sarà un’attività intensa di ricostruzione, più altri progetti come lo student center e la riqualificazione dell’ex dipartimento di chimica, con l’obiettivo di rinforzare le strutture universitarie e ricettive.

La logica del fare rete è importante per le sfide che abbiamo davanti, il sistema universitario delle Marche deve fronteggiare situazioni complicate che ci pongono di fronte a temi nuovi, chi avrebbe immaginato anni fa alla pandemia da Covid o ad una guerra così vicina, che pongono problematiche da fronteggiare tutti insieme».

Nell’immediato l’impegno da affrontare riguarda i progetti in dirittura d’arrivo, finanziati con i fondi del Pnrr: «È stato svolto un grande lavoro dell’attuale rettore nel portare Unicam in reti nazionali e internazionali, penso sia un aspetto da rafforzare ulteriormente. Per quanto riguarda i progetti del Pnrr ci saranno novità, con Marlic, la piattaforma della regione Marche che sarà inaugurata il prossimo 26 luglio, dedicata alla ricerca applicata sui nuovi materiali, che coinvolge l’università Politecnica delle Marche, l’università di Urbino, realtà industriali e aziende locali anche nel Piceno. Nei prossimi anni sarà realizzato anche il centro di ricerca sulla ricostruzione finanziato con 20 milioni di euro. Abbiamo iniziato a lavorarci, è un progetto che coinvolge gli atenei di Camerino, Macerata ed Ancona, non riguarda solo temi legati alla ricostruzione tecnica, ma anche problematiche socio economiche, con partner come le Università di Chieti, L’Aquila e Pescara, il Gran Sasso science institut, Infn, Ingv, avrà ricadute importanti per le attività di sviluppo e territoriali».

Importante il legame con il territorio secondo il rettore eletto Leoni: «Mi pongo in atteggiamento collaborativo con tutte le amministrazioni in generale, sono fermamente convinto che la crescita di Unicam sia legata allo sviluppo della città e viceversa. Se Unicam si indebolisse, verrebbe meno un motore fondamentale per lo sviluppo di Camerino, quindi ritengo fondamentale collaborare con tutte le amministrazioni del territorio». Quindi rimarca la sinergia con l’amministrazione della città ducale.

«Per il Comune di Camerino consegneremo a giorni uno studio, un piano di sviluppo strategico per la città, pensato per individuare nodi fondamentali, su cui far leva per la ricostruzione della città. L’Università partecipa a tutte le attività del Comune a sostegno della ricostruzione ed il comune fa altrettanto. Con i fondi del Pnrr c’è bisogno di viaggiare veloci, trovo un atteggiamento positivo nell’amministrazione comunale, sono fiducioso».

Il sogno di Leoni, da ingegnere, è quello di lasciare un’impronta nell’attività universitaria: «Tra sei anni sarei felicissimo di lasciare un ateneo che ha tutte le componenti al posto giusto che lavorano in sinergia, dopo aver eliminato alcune lungaggini dei processi interni. Soffriamo più che mai di carenza di personale amministrativo, il Pnrr consente di assumere a tempo determinato solo personale dedito alla ricerca, sbilanciando il rapporto tra personale tecnico amministrativo e docente. Vorrei lasciare una macchina amministrativa efficiente, eliminando lungaggini e doppioni, che funzioni bene in tutte le sue componenti, rendendola ben fruibile secondo le aspettative di studenti e personale».

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