Sequenziati i genomi della zanzara coreana e giapponese: Unicam ne svela i segreti, resiste agli insetticidi

Il prof Favia
Il prof Favia
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Giovedì 23 Novembre 2023, 21:04

CAMERINO - L’Università di Camerino ancora protagonista nella ricerca innovativa e di eccellenza. E’ stato infatti appena pubblicato nella prestigiosa rivista internazionale Parasites and Vectors uno studio Unicam, coordinato dal professor Guido Favia, della Scuola di Bioscienze e Medicina Veterinaria, che ha portato al sequenziamento completo del genoma di due specie di zanzare molto invasive, la zanzara coreana e la zanzara giapponese.

Dalla Tigre a quelle altrettanto invasive
 

Dopo la zanzara tigre asiatica (Aedes albopictus), presente in Europa già da alcuni decenni, infatti, altre due zanzare invasive sono giunte nel continente, colonizzando diverse regioni: la zanzara coreana (Aedes koreicus) e la zanzara giapponese (Aedes japonicus). «Al di là dei fastidi provocati dalle punture di questi insetti, - ha affermato il prof. Favia - la presenza di specie di zanzare originarie di altre aree del mondo implica il rischio che queste zanzare possano innescare la trasmissione di virus tropicali ed esotici alle nostre latitudini, come accaduto nel corso del 2023 in Italia, con quattro focolai di trasmissione della Dengue, sostenuti da Aedes albopictus e decine di pazienti coinvolti». Ricordiamo che la Dengue è una malattia virale potenzialmente molto grave, che non avrebbe potuto essere trasmessa in Italia prima dell’ingresso nel nostro paese della zanzara tigre. In considerazione sia della velocità con cui si stanno diffondendo in Europa le nuove zanzare invasive, Aedes koreicus ed Aedes japonicus, sia della loro potenziale capacità di agire da vettori di virus emergenti, diventa fondamentale acquisire conoscenze approfondite sulla loro biologia.

Lo studio di Favia
 

E’ in questo contesto che si inserisce lo studio coordinato dal prof. Favia, che ha sottolineato come «la conoscenza del genoma di Aedes koreicus ed Aedes japonicus consentirà lo sviluppo di studi genetici e molecolari di queste specie invasive offrendo la possibilità di sviluppare metodologie di controllo eventualmente applicabili anche ad altri insetti invasivi».

Nello studio, che ha visto anche il contributo dei docenti Unicam Valerio Napolioni, Claudia Damiani e Irene Ricci e di un gruppo di giovani ricercatori, il genoma sequenziato delle due specie è stato paragonato a quello delle zanzare Aedes aegypti e Aedes albopictus (i maggiori vettori di alcuni patogeni virali quali quelli che causano la Dengue, la febbre gialla, la Zika o la Chikungunya) e ad altre specie vettrici di malaria o di West Nile.

Questa analisi comparativa ha dimostrato che le due specie studiate sono filogeneticamente più strettamente correlate rispetto a tutte le altre specie di zanzare prese in considerazione. Ciò suggerisce meccanismi comuni di adattamento ai contesti eco-etologici e potrebbe spiegare la loro comparsa quasi contemporanea in vaste aree del Mediterraneo e dell’Europa centrale.

L'analisi



L'analisi della sequenza ha rivelato, tra le altre caratteristiche, la presenza di geni di adattamento termico e di geni di resistenza agli insetticidi. L’assemblaggio dei due genomi offre la possibilità di comprendere i meccanismi chiave della loro biologia, tra questi, la capacità di adattarsi a climi rigidi e di sviluppare meccanismi di resistenza agli insetticidi. «Conseguentemente – conclude il prof. Favia – il sequenziamento dei due genomi e l'analisi di gruppi selezionati di geni aprono la strada alla possibilità di specifiche strategie di controllo volte a limitare i rischi legati alla recente introduzione delle due specie invasive in Europa».

 

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