Denuncia choc di un ragazzino: «Costretto a vedere lui e mia madre durante i loro momenti di intimità»

Il Tribunale di Macerata dove si tiene il processo
Il Tribunale di Macerata dove si tiene il processo
di Benedetta Lombo
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Martedì 8 Dicembre 2020, 04:25

MACERATA - «Mi costringe a vederlo mentre bacia mamma e la tocca». Mamma, nonno e nuovo compagno di lei a processo. Sono accusati a vario titolo di corruzione di minorenne e maltrattamenti. Il figlio, nel frattempo diventato maggiorenne, si è costituito parte civile. 

 

Si è aperto ieri mattina in Tribunale a Macerata il processo a carico di un uomo di 49 anni (accusato di corruzione di minorenne), della compagna di 38 anni e del padre di quest’ultima, di 75 anni (entrambi accusati di maltrattamenti in famiglia) tutti residenti in un comune dell’entroterra. 

La vicenda sarebbe emersa dopo la separazione dei genitori del ragazzo che all’epoca dei fatti (2015) aveva 13 anni. Un giorno, nel corso di un procedimento civile per la collocazione del minore, il ragazzino avrebbe detto al giudice di voler andare a vivere con il padre perché la madre lo aveva picchiato più volte e, una volta trovato un nuovo compagno, sarebbe stato costretto a vederli mentre si baciavano. Il giudice segnalò il caso alla Procura che avviò mirate indagini per ricostruire l’accaduto. In fase di indagini preliminari il ragazzino fu sentito in modalità protetta con la formula dell’incidente probatorio e in quella circostanza aggiunse ulteriori particolari. A conclusione delle indagini nei confronti della madre, del nonno e del nuovo compagno della mamma vennero cristallizzate le contestazioni.

Per la procura il 49enne avrebbe baciato la nuova compagna toccandola tra le gambe in presenza del figlio di lei – di qui l’accusa di corruzione di minorenne -, mentre la mamma avrebbe picchiato il figlio più volte con schiaffi e pugni e gli avrebbe fatto sbattere la testa sul tavolo.

Lo avrebbe lasciato spesso a casa da solo e lo avrebbe minacciato per non fargli raccontare quello che accadeva al padre. Anche il nonno materno è accusato di maltrattamenti, per l’accusa avrebbe assunto nei riguardi del minore comportamenti autoritari, seguendolo nei suoi spostamenti, impedendogli di uscire e di frequentare gli amici e, in alcune circostanze, riportandolo a casa contro la sua volontà.

«A nostro avviso – ha commentato a margine dell’udienza l’avvocato Alessandro Verdicchio che con il collega Paolo Cecchetti difende i tre imputati – il minorenne ha reso le dichiarazioni accusatorie per gelosia, quando ha scoperto che la madre aveva un nuovo compagno. Questo soprattutto perché al contrario di come accade solitamente, i fatti riferiti sono andati in crescendo, quando le cose sono andate avanti ha aggiunto nuovi particolari. Di solito, invece, accade l’esatto opposto, quando i fatti sono recenti il racconto è più dettagliato e ricco di particolari, poi col tempo molti particolari si perdono».

Ieri, dunque, si è aperto il processo dinanzi al collegio presieduto dal giudice Daniela Bellesi e al pubblico ministero Rosanna Buccini. L’allora 13enne, che nel frattempo è diventato maggiorenne, si è costituito parte civile contro mamma, nonno e il compagno della mamma con l’avvocato Veronica Magnani del foro di Rimini. L’udienza è stata rinviata al 7 giugno per sentire i primi due testimoni dell’accusa: la sorella dell’imputata e la consulente del gip, la psicologa Monia Vagni.
 

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