Tra l’Himalaya e l’India, il Bhutan è una meta da esplorare con attenzione tra bellezze naturali e spiritualità. Prima tappa è la città di Paro, sede anche dell’unico aeroporto internazionale. Situata a est del monte Jomolhari, la montagna sacra per i bhutanesi, è il capoluogo dell’omonima provincia ed è caratterizzata da case linde e colorate. Nella zona si trovano i più grandi e spettacolari dzong del regno. Si tratta di strutture con funzione di centro religioso, militare, burocratico, amministrativo e sociale dei vari distretti.
Il “Piccolo Buddha”
Molte scene del film “Piccolo Buddha” di Bernardo Bertolucci furono ambientate nel Rinpung Dzong, il principale dzong della città. Nei pressi di Paro merita una visita il Drukgyel Dzong, una fortezza e monastero buddista, oggi in rovina. Lo dzong fu costruito da Tenzin Drukdra nel 1649 per volere di Zhabdrung Ngawang Namgyal, per commemorare la vittoria su un'invasione dal Tibet. A circa 3 ore di viaggio in macchina c’è Punakha, dove tutto ruota intorno al dzong. L'edificio, di dimensioni maestose, si trova alla confluenza dei fiumi Pho Chhu e Mo Chhu, provenienti dalle montagne vicine. Per questa ragione è stato più volte danneggiato da alluvioni catastrofiche da laghi glaciali. Esso ospita al suo interno alcune reliquie particolarmente sacre per la scuola Kagyu del Buddhismo tibetano.
La capitale
A metà strada tra queste due destinazioni c’è la capitale, Thimphu, caratterizzata dai molti dzong e tra questi il Trashi Chhoe.
La cucina
Interessante, e con sapori decisa, la cucina locale. Il piatto nazionale bhutanese per antonomasia è l’emadatse, un piatto a base di riso, formaggio fuso e peperoncini. Vi sono inoltre altri piatti speziati, come l'agnello con spinaci, i noodle di riso con maiale e il pollo condito con burro aromatizzato all'aglio. Uno snack molto popolare in Bhutan è il chugo, a base di formaggio di yak essiccato.