ANCONA- Ritorno al futuro per i fiori eduli da secoli parte dell'alimentazione italiana. Il loro uso dipende dal loro sapore. Quelli più pungenti, perfetti nell'insalata, sulle bruschette magari a fianco agli arrosti; quelli dai risvolti dolciastri per le decorazioni e i dessert.
L'esperta
Per raccoglierli e censirli, la botanica naturalista Sabrina Cesaretti, fa questi giorni la spola tra le campagne dei nove Castelli d'Arcevia dove risiede e la Country House "L'incanto dei Sibillini" a Cessapalombo. «Poveri di grassi, depurativi, ricchi di proteine, di vitamine e di antiossidanti, consumati senza eccessi entra nel merito - s'integrano nella dieta e si prestano ad insaporire e rallegrare le insalate». Però, sottolinea, hanno altri gustosissimi usi. Consiglia di provare i fiori di Borragine (sanno di cetriolo) sulla ricotta; di sostituire la rucola con quelli di nasturzio o di provare i boccioli di tarassaco in alternativa ai capperi; di friggere sotto pastella quelli di robinia (acacia) e dell'albero di Giuda; di prepararsi uno spritz speciale con l'Hugo, lo sciroppo dell'Alto Adige a base di fiori di sambuco. Svela la sua ricetta: far bollire acqua e zucchero, lasciare raffreddare, aggiungere 10 fiori di sambuco, 6 limoni sbucciati e 50 gr di acido citrico. Fare riposare per diversi giorni mescolando ogni tanto.
L'appassionata
La passione per l'orto, le piante spontanee, i fiori sono al cuore della cucina proposta da Donatella Temellini a "La Casa della tintoria".
Lo chef stellato
Vegetarianamente "terrorista" è lo chef stellato Michele Biagiola che parte dall'orto e felicemente ci rimane. Conquistò la stella nel 2002 all'enoteca "le Case" a Macerata e mantenne il riconoscimento per quattordici anni fino al suo trasferimento a Montecosaro. «La mia filosofia svela è concentrare in ogni singola punta di cucchiaino tutte le sensazioni armoniose che la natura ci elargisce lasciando liberi i sapori di esprimere anche temporanee prevaricazioni». Il risultato? Le sue vivaci proposte risvegliano ricordi olfattivi, incuriosiscono il palato e regalano benessere partendo dall'equilibrio del mondo vegetale. Di fatto, il suo ristorante si chiama "Signore te ne ringrazi" perché spiega «il Padre Eterno ci ha messo a disposizione tutte le materie prime e gli alimenti necessari e a noi non resta che esserne grati». Emblematica la ricetta "del giorno" che ci propone: qui, la vellutata è di piselli ma rimane armoniosa con una base di cavolfiori, di fagioli cannellini od ancora di finocchi.
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