Marche terra di miele: la ricca biodiversità è il valore aggiunto che garantisce una produzione di qualità

Marche terra di miele: la ricca biodiversità è il valore aggiunto che garantisce una produzione di qualità
Marche terra di miele: la ricca biodiversità è il valore aggiunto che garantisce una produzione di qualità
di Véronique Angeletti
3 Minuti di Lettura
Lunedì 31 Luglio 2023, 19:24

Quando si premiano i mieli, non si gratificano soltanto un apicoltore ma la passione, il coraggio (le api pungono), il rigore e l'onestà di un'intera categoria. Gente che con le loro produzioni fanno la differenza nel mondo globale dove il miele è troppo spesso adulterato. Dall'ultimo controllo dell'antifrode su 320 lotti importati da paesi extra Ue, è risultato nel 46% dei campioni la presenza di sciroppi estranei al miele delle api. Il che evidenzia l'importanza di premi che esaltano la "Qualità del Miele Marchigiano" e quanto sia determinante il brand "Le Marche di Miele" con cui i quattro consorzi apistici vogliono affermare l'unicità organolettica e l'identità territoriale di nettari prodotti in una regione, seconda in Italia nel rapporto tra arnie e superficie, che gode di una ricca biodiversità di piante mellifere.


Il risultato

Quest'anno, al concorso che si è svolto all'Istituto zooprofilattico sperimentale dell'Umbria e delle Marche, capofila il consorzio apistico della provincia di Ancona, sono stati sottoposti ad analisi chimico fisiche e a svariate valutazioni sensoriali 77 mieli sui 89 iscritti.

Il risultato sono cinque premi ma più di tutto cinque storie di uomini e delle loro api. Come quella del premiato miele di acacia di Riccardo D'Angelo dell'azienda agricola "Il Riccio" di Castel di Lama. Narra di un amore iniziato a 10 anni e portato avanti incurante delle sue allergie. Oggi, a 33 anni è per 3Bee, la Climate tech company leader nella tutela della biodiversità, il protettore di 540 milioni fiori impollinati dalle sue api. Il suo miele lo si degusta con le ricette della tradizione all'Osteria "La casa delle Api" di sua sorella Veronica. Fu a primavera, stagione prediletta dalle colonie di api per spostarsi che Andrea Urbinati, vincitore 2022 nella categoria miele al Coriandolo, divenne apicoltore. «Avvertivo come loro - spiega - il bisogno di dare vita a qualcosa di mio valorizzandole loro». L'inizio da solo poi l'arrivo di Samuele Olivi e oggi sono l'azienda "I Tesori dell'Alveare" di Cagli. Il consiglio dell'esperto: il miele al coriandolo è perfetto abbinato al rum e whiskey. Nella categoria Millefiori si è imposta Donatella Pierlioni di Fratte Rosa. Cura i suoi sciami con suo marito Renzo e l'aiuto di sua figlia Chiara. «Le nostre api - afferma - tirano profitto della biodiversità del nostro entroterra collinare».

I lubachi

Ma anche di quell'ecologia propria ai lubachi, le terre argillose che hanno fatto delle fave del paese un presidio slow food. Ideale per addolcire tè e tisane. Il premiato "miele di castagno" è di Medardo Sardi dell'azienda agricola "Il Germoglio" di Ascoli Piceno. Un giorno, in Australia osservò uno sciame e di ritorno in Italia iniziò un percorso con il supporto dell'apicoltore Giovanni Zucconi e del consorzio apistico piceno e fermano. I suoi mieli si trovano nelle due erboristerie di famiglia. Nel vasetto premiato mette il sapore dei boschi di montagna sopra Acquasanta Terme. Lo consiglia con caprini stagionati. Infine il miele di girasole vincitore è di Giorgio Calamante di Jesi. Con il padre Adelmo ha un terreno a conduzione bio con frutteto e coltivazione del vecchio girasole linoleico che con una maggiore fioritura produce molto più nettare. Ben cristallizzato dal profumo delicato, lascia in bocca un piacevole sapore di fresco. Da provare sulle castagnole.

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