Alla scoperta dell’Arizona con i suoi deserti e grandi parchi

Alla scoperta dell’Arizona con i suoi deserti e grandi parchi
Alla scoperta dell’Arizona con i suoi deserti e grandi parchi
di Saverio Spadavecchia
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Mercoledì 27 Marzo 2024, 06:05 - Ultimo aggiornamento: 14:42

L’Arizona, terra in bilico tra storia, modernità e grandi spazi. Una terra dove Phoenix è solo il punto di partenza, dove la spinta verso il moderno è uno spunto verso la grande bellezza di una terra capace di lasciare senza fiato.

La partenza

Phoenix è la città più grande dello stato americano ed è sicuramente il luogo migliore per iniziare ad esplorare tutta l’Arizona. Da qui infatti è possibile iniziare a comprendere quanto questa terra è in grado di raccontare, a partire dalle “ghost town” che ora sono diventate attrazioni turistiche. Tra queste a poca distanza da Phoenix c’è Goldfield. Oggi alcuni edifici sono stati restaurati per permettere ai turisti di “assaporare” le atmosfere del vecchio west impegnato nella caccia all’oro, e proprio qui si può anche approfittare di tour organizzati per visitare le vecchie miniere. Andando verso nord dopo Goldfield, e sempre non lontano da Phoenix c’è anche Jerome Junction, città che si trova sulle colline della Foresta Nazionale di Prescott in una zona ricca di giacimenti di rame. Altra città fantasma di sicuro interesse. Altro luogo da vedere a tutti i costi è l’iconico Meteor Crater. Il cratere (nelle vicinanze della città di Flagstaff, altra città di gran fascino) ha un diametro di circa 1.200 metri, con un bordo rialzato irregolare che arriva fino ad un’altezza di 45 metri rispetto al terreno circostante ed una profondità di circa 170 metri (sufficiente per poter contenere completamente al di sotto del suolo un edificio di 60 piani), ma queste dimensioni non sono quelle originarie, in quanto esse sono variate col riassestamento del terreno. Curiosità il Meteor (o Barringer Crater, primo studioso a proporre l’origine meteoritica del cratere) è tra le “meraviglie” naturali contenuti all’interno della serie di giochi intitolata “Civilization”.

La storia degli Anasazi

A circa 4 ore di viaggio c’è la Mistery Valley, legato alla storia degli Anasazi, un popolo indiano misteriosamente scomparso.

Il termine “Anasazi” nella lingua degli indiani Navajo, significa “antica tribù”, oppure “coloro che sono arrivati prima”. Qui torviamo archi naturali di arenaria (tra gli altri Skull Arch, Pine Tree Arch, Full Moon Arch), ma anche testimonianze di vita Anasazi all’interno di nicchie rocciose. Proseguendo verso nord è impossibile non ammirare la bellezza della Monument Valley, uno dei simboli degli Stati Uniti occidentali, che fa parte della Navajo Nation Reservation (dove ancora vive una tribù). È un cosiddetto Tribal park con ingresso a pagamento. I nativi americani gestiscono tutte le attività all’interno della valle. Le guide sono formate unicamente da locali navajo. La zona è stata per anni uno dei set più famosi per film western (“Ombre rosse” di John Ford) ma anche di film più moderni come “Ritono al futuro parte III” e “Forrest Gump” di Zemeckis e “Thelma e Louise”. Se avete ancora del tempo da “spendere” in Arizona, potete fare l’ennesimo tuffo nel passato ed andare verso il confine con il Messico dove si trova Tombstone, città “troppo dura per morire” e ancora oggi uno dei simboli viventi di un vecchio West che non ne vuole sapere di scomparire dai ricordi delle persone.

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