Servigliano, è il Giorno del Ricordo: Diego Zandel ospite del Rotary Alto Fermano

Servigliano, è il Giorno del Ricordo: Diego Zandel ospite del Rotary Alto Fermano
Servigliano, è il Giorno del Ricordo: Diego Zandel ospite del Rotary Alto Fermano
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Sabato 10 Febbraio 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 11:27

SERVIGLIANO - Lo scrittore Diego Zandel, figlio di esuli fiumani nato nel 1948 all’interno del Centro raccolta profughi di Servigliano, sarà l’ospite d’onore del Giorno del Ricordo organizzato dal Rotary Club Alto Fermano Sibillini con il patrocinio del Comune di Servigliano. L’evento, di grande prestigio, avrà luogo oggi alle ore 17.30 nella Casa della Memoria a Servigliano.

Zandel ha scritto una ventina di romanzi di successo, è stato selezionato come finalista del Premio Campiello e nel 2023 è stato insignito del Premio Tomizza. Prova ne è che a poche ore dall’incontro di Servigliano, Zandel sarà ricevuto dal Presidente della Repubblica Mattarella che per l’occasione del Giorno del Ricordo, istituito con la legge n. 92 del 30 marzo 2004, ha radunato al Quirinale i grandi testimoni dell’esodo. “Foibe, per non dimenticare” è il titolo dell’evento promosso dal Rotary Club guidato dal presidente Michele Tarulli. In questa occasione Diego Zandel dialogherà con il giornalista Fabio Paci: racconterà l’esodo vissuto dalla sua famiglia in fuga dalle persecuzioni delle truppe del maresciallo Tito, il legame con Servigliano e poi presenterà il suo ultimo libro “Eredità Colpevole” dedicato proprio alla tragedia delle foibe.

In apertura il saluto del sindaco Marco Rotoni e di altre autorità, e la presentazione del presidente Michele Tarulli.

Il 10 febbraio – va ricordato – è il Giorno del Ricordo di una pagina tra le più cupe della storia contemporanea, avvolta a lungo nel silenzio e nel buio, come le tante vittime, inghiottite nelle cavità carsiche (le foibe), per volere del maresciallo Tito e dei suoi partigiani, in nome di una pulizia etnica che doveva annientare la presenza italiana in Istria e Dalmazia.

«Porto Servigliano nel cuore perché qui abbiamo trovato la nostra salvezza – sottolinea Diego Zandel, che oggi vive tra Roma e la Grecia –. I miei genitori, Carlo e Maria, e mia nonna Maria Miculian arrivarono a Servigliano poche settimane prima della mia nascita. Dopo pochi mesi ci trasferimmo nel villaggio Giuliano-Dalmata a Roma. Queste origini hanno influenzato gran parte della mia opera letteraria». Vent’anni fa Servigliano fu il secondo Comune marchigiano a intitolare una via ai Martiri delle Foibe e in quell’occasione fu lo stesso Zandel, che tornava nel luogo natio per la prima volta, a scoprire la targa della nuova via, adiacente al Parco della Pace (un tempo Campo profughi).

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