Netturbino aggredito, paura a Porto Sant'Elpidio. Giuliani (Cisl): «Non è il primo caso, qui troppa violenza»

Netturbino aggredito, paura a Porto Sant'Elpidio. Giuliani (Cisl): «Non è il primo caso, qui troppa violenza»
Netturbino aggredito, paura a Porto Sant'Elpidio. Giuliani (Cisl): «Non è il primo caso, qui troppa violenza»
di Nicola Baldi
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Lunedì 8 Agosto 2022, 06:30 - Ultimo aggiornamento: 9 Agosto, 16:39

PORTO SANT’ELPIDIO - Allarme dopo la violenta aggressione in centro nei confronti di un netturbino di cui abbiamo riferito nei giorni scorsi. Sul caso interviene la Fit-Cisl, la quale rimarca la presenza anche di altri episodi che negli ultimi giorni raccontano di continue minacce, insofferenze e polemiche che riguardano gli operatori che si occupano dell’igiene urbana.

L’aggressione di Porto Sant’Elpidio, secondo il segretario della Fit Cisl Marche Claudio Giuliani, «non è che l’ apice di un clima di violenza , di insofferenza verso chiunque che sta caratterizzando il mondo che ci circonda.

Purtroppo il nostro lavoro per forza di cose impatta nella vita dei cittadini, gli orari della raccolta avvengono molto presto, proprio per non interferire nel traffico delle ore di punta, chiaramente appesantito in questo periodo anche dal flusso dei turisti. Ci rendiamo conto che svuotare un bidone del vetro o dell’umido, o parcheggiare il mezzo momentaneamente sulla strada per raccogliere il sacchetto, può provocare un piccolo disagio, ma chiaramente fa parte del nostro servizio».


La riflessione
«La cosa triste - riprende - è segnalare questo clima che ci circonda, che quasi ci soffoca. Vedere quotidianamente sbattuti in prima pagina episodi di violenza cieca e irrazionale, solo in parte secondo noi derivanti dal periodo di pandemia, dovrebbe farci riflettere. Chiediamo a tutti un momento di riflessione, 5 minuti di silenzio … di attesa, ogni volta che succede qualcosa che in qualche maniera ci crea un disagio, avere un attimo di pausa , di razionalizzare ciò che ci circonda: probabilmente ci aiuterebbe ad avere un maggiore senso civico, di rispetto verso coloro che svolgono un’attività fortemente faticosa. La vita in comunità dovrebbe essere basata sul rispetto e sulla comprensione reciproca, le basi di una convivenza democratica e liberale, tutto quello che le vecchie generazioni ci hanno trasmesso e che oggi non fanno più parte dei capisaldi della nostra società».

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