Porto S.Elpidio, forse cambiano le carte
"Verità scomoda dietro la cabina Enel"

A bordo strada, l'area del cantiere per la nuova cabina Enel
A bordo strada, l'area del cantiere per la nuova cabina Enel
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Lunedì 14 Settembre 2015, 20:48 - Ultimo aggiornamento: 15 Settembre, 08:12
PORTO SANT'ELPIDIO - La cabina dell'Enel: un affare oscuro secondo Fratelli d'Italia e L'Alternativa.

L'amministrazione ha avviato i lavori in via Piave in contrasto con il piano di recupero. Ne è convinto il geometra Giorgio Marcotulli di Fratelli d'Italia che dice "l'amministrazione attua opere propedeutiche a un progetto sconosciuto alla cittadinanza". In sostanza, con la cabina dovrà cambiare l'assetto della viabilità e dei percorsi ciclopedonali come previsti nel piano di recupero. Tutta l'opposizione due settimane fa aveva chiesto chiarimenti.



Dopo la diffida protocollata giorni fa è arrivata la risposta dell'amministrazione a firma del dirigente dell'Area 3 Gestione del Territorio Giulia Catani, ma la risposta non convince. Il capogruppo FdI Andrea Balestrieri e Giorgio Famiglini sabato mattina sono andati in comune ad affrontare l'argomento con il sindaco, dopo che l'architetto Catani nella lettera di risposta evidenziava che la cabina per dimensioni e posizionamento non contrasta con il piano di recupero. Nella lettera si chiarisce che, secondo gli uffici, non vi è incompatibilità e la cabina si può realizzare a condizione di ridurre il sottopasso.



Dalle fila di Fratelli d'Italia però Marcotulli evidenzia "i progetti approvati per la cabina e la nuova strada ci fanno dedurre che il sottopasso e i percorsi ciclo-pedonali previsti nel piano attuativo non saranno mai realizzati in quanto, negli stessi progetti non sono previste opere propedeutiche alla realizzazione del sottopasso e della pista ciclabile".



"Se l'idea generale di riqualificazione di piazza è diversa dal piano di recupero è arrivata l'ora che sindaco e giunta escano allo scoperto con un progetto di variante" chiosa Balestrieri. Critico Famiglini perché "in questi primi 30 mesi di amministrazione - dice - non si è riusciti a portare in consiglio la variante e ora si avviano lavori con una fretta che insospettisce". "Da un'amministrazione vicina ai cittadini ci saremmo aspettati che prima di attuare certi interventi, non in linea con il piano di recupero, ci fosse stato un confronto con i cittadini e si fosse avviato l'iter di variante al piano, come previsto dalla normativa urbanistica" spiegano Balestrieri, Famiglini e Marcotulli e aggiungono "c'è urgenza di metter mano a un piano di recupero di piazza che avrà tempi lunghi prima di approdare in consiglio per la ratifica. Speriamo che tutto avvenga coinvolgendo le parti politiche e facendo le commissioni consiliari, perché gli elpidiensi devono sapere come sarà la piazza".



Per concludere "saremo sempre attenti, vigili, costruttivi e non distruttivi - aggiungono i tre esponenti dell'opposizione - noi vogliamo il centro riqualificato a fatti, non a parole. A riprova di questa volontà di fare è la raccolta firme per portare in piazza la chiarezza. Iniziativa che andrà avanti tutto settembre".
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