Porto San Giorgio, in vista delle elezioni
patto di ferro Agostini-Mandolesi

Porto San Giorgio, in vista delle elezioni patto di ferro Agostini-Mandolesi
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Martedì 14 Aprile 2015, 21:29 - Ultimo aggiornamento: 15 Aprile, 09:41
​PORTO SAN GIORGIO - "Non commetteremo più l'errore di far condizionare da veti e personalismi la nostra vita politica di sangiorgesi che vogliono il bene dei loro concittadini". E così, nella sala riunioni della polizia municipale, con una stretta di mano sotto lo stendardo della città, Andrea Agostini e Roberto Mandolesi sanciscono il loro sodalizio in vista delle prossime elezioni. Fra due anni. Per loro, però, i giochi sembrano fatti: "E' evidente che in Comune siede un'amministrazione fallimentare. Il sindaco Loira farebbe bene a dimettersi. Manca molto alle urne? Le squadre si formano per tempo. La sintonia tra noi c'è tutta" rimarcano. Agostini e Mandolesi, infatti, alle elezioni 2013 hanno guidato due formazioni in guerra tra loro: Il primo con in testa i suoi civici, il secondo supportato da quella Forza Italia che, insieme al centrosinistra, sentenziò la fine della giunta Agostini. Ma da oggi parleranno a un'unica voce, quella che proverà ad attrarre nel loro progetto tutte le forze alternative alla giunta Loira: "Siano quelle rappresentate in consiglio (vedasi proprio Forza Italia e il consigliere autonomo Vitali Rosati) che quelle non presenti in assise (come Fratelli d'Italia). Insomma due ex sindaci, due capigruppo, due sfidanti alle ultime elezioni che danno vita a una cellula madre di una nuova opposizione con porte aperte a chiunque, senza pregiudiziali. Due ex sindaci anche disposti ad azzerare qualsiasi velleità amministrativa, ovvero una candidatura a sindaco: "Prima si fanno squadra, gruppo e programma. Poi si sceglie il candidato. Non commetteremo lo stesso errore che abbiamo fatto nel 2013. E che ora stanno facendo a Fermo. Ognuno, nel coro, canterà la canzone che sa cantare meglio". Primo a parlare, Agostini: "La stima tra noi due non è una novità. E per tornare a governare serve, innanzitutto, la volontà comune di dialogare. Oggi la stiamo ufficializzando. A Fermo il centrodestra sta commettendo lo stesso nostro errore: dividersi prima del voto con il serio rischio di riconsegnare la città a chi l'ha malgovernata fino a ieri. Annullino tutte le candidature e tornino intorno a un tavolo. Ma torniamo in città: ormai è evidente che quello che siede in Comune è un governo fallimentare. Loira si dimetta". La parola a Mandolesi: "Se alle ultime elezioni fossimo andati uniti, ora saremo forze di maggioranza. E la città non sarebbe in queste condizioni. Non cederemo più a diktat dall'alto per personalismi. Il nostro è un progetto che proveremo a far comprendere anche alle altre forze di opposizione, consiliari e extraconsiliari che ci diranno cosa ne pensano. Non partiremo dalla candidatura a sindaco, errore che stanno commettendo a Fermo". Il sodalizio non si tramuterà in una fusione tra i rispettivi movimenti civici, almeno per il momento: "Ma da oggi parleremo una sola lingua con un maggior coordinamento e proposte univoche. La candidatura a sindaco non sarà un problema. Si sceglierà la figura migliore per guidare una coalizione vincente".
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