L’ospedale
La ferita al fianco è profonda, ma non sembra aver leso gli organi vitali e questo porta ad un cauto ottimismo su una sua veloce ripresa. È invece detenuto in carcere F.P., il 52enne autore dell’aggressione. Dopo aver ferito il barista, “reo” di avergli rifiutato un drink perché apparso in condizioni instabili, si è allontanato in bicicletta ed è rientrato nella sua abitazione che si trova sulla Statale Adriatica, dove poco più tardi ha ricevuto la visita dei carabinieri. Operazione complessa, quella dei militari, dato che l’uomo ha opposto resistenza, prima di essere fermato dagli uomini dell’Arma, anche con l’ausilio di un taser. Trasportato in ambulanza fino all’ospedale di Fermo e piantonato al reparto di Psichiatria la notte scorsa, ieri mattina è stato poi trasferito in carcere.
La Procura
L’accusa nei suoi confronti è pesante: tentato omicidio, porto abusivo di arma, violenza a pubblico ufficiale.
La lama
A ferire il titolare dell’En plein Cafè è stato un coltello da caccia con una lama di 10 centimetri, arma sequestrata da parte dei militari nel corso delle indagini sull’aggressione. Anche il sindaco di Porto San Giorgio, Valerio Vesprini, ha espresso «vicinanza all’esercente ferito, grazie alle forze dell’ordine prontamente intervenute, che sono riuscite a bloccare il presunto aggressore, un soggetto ciclicamente pericoloso e purtroppo già noto per altri fatti. L’arrestato già in passato si era macchiato di minacce e irruzioni in molti esercizi ed attività commerciali, una volta ha fatto anche irruzione in Comune, seminando il panico. Auspico che episodi analoghi possano essere prevenuti con gli strumenti di legge e si rafforzino le attività di controllo». Un allarme, insomma, che era già nell’aria viste le segnalazioni in passato sul comportamento dell’uomo che ora è finito in carcere.
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