Giovane di Monterubbiano morto in carcere a Parma in una cella d’isolamento. I familiari: «La Procura faccia chiarezza»

Aveva 28 anni, trovato impiccato con un lenzuolo. Verrà presentato un esposto

Giovane di Monterubbiano morto in carcere a Parma in una cella d’isolamento
Giovane di Monterubbiano morto in carcere a Parma in una cella d’isolamento
di Daniel Fermanelli
3 Minuti di Lettura
Venerdì 15 Marzo 2024, 03:20 - Ultimo aggiornamento: 15:16

FERMO Ancora una tragedia nelle carceri italiane. Un 28enne è stato trovato morto in una cella dell’istituto penitenziario di Parma, dove si trovava in isolamento. Si sarebbe tolto la vita impiccandosi con un lenzuolo ma la famiglia è pronta a presentare un esposto alla Procura per chiarire i contorni dell’accaduto.  


 
La ricostruzione 


La vittima è A. T., di nazionalità italiana e residente a Monterubbiano (il padre è marocchino, la madre del Fermano). Il giovane, con problemi di tossicodipendenza, era in carcere da dicembre e da domenica scorsa si trovava in isolamento per motivi disciplinari. «Aveva dato in escandescenze - racconta l’avvocato Caterina Ficiarà, che assiste la famiglia della vittima - ed era stato bloccato in maniera piuttosto energica dalla polizia penitenziaria. Proprio per questo motivo gli era stato somministrato un ansiolitico ed era stato spostato in isolamento. È sempre stato un ragazzo difficile e per le sue intemperanze aveva cambiato diverse carceri. Ma ora vogliamo comprendere con esattezza le cause del decesso e per questo ci rivolgeremo alla magistratura». La tragedia è avvenuta ieri mattina. «I familiari hanno ricevuto la terribile notizia intorno a mezzogiorno. Vogliamo capire come sia stato possibile che si sia suicidato in una cella di isolamento.

Gli istituti penitenziari hanno l’obbligo di preservare la salute e la sicurezza dei detenuti».

L'emergenza nazionale

Quella dei suicidi nelle carceri è una vera e propria emergenza a livello nazionale. «Ho subito chiamato l’avvocato Giancarlo Giulianelli, garante regionale dei diritti della persona, che a sua volta ha informato dell’accaduto il garante emiliano Roberto Cavalieri». Quest’ultimo si è recato nel carcere di Parma per un confronto con la direzione e ha ribadito che «il problema dei suicidi non può essere sottovalutato: è una vera e propria emergenza». La morte del 28enne, una volta che l’avvocato Ficiarà formalizzerà l’esposto, finirà all’attenzione della magistratura. «Vogliamo comprendere le cause del decesso - ribadisce il legale della famiglia del giovane fermano - e accendere i riflettori sui troppi drammi che avvengono negli istituti penitenziari». Il giovane più volte era finito nel mirino delle forze dell’ordine. «Si trovava in carcere per una rapina commessa nel maggio dello scorso anno a Civitanova. Stava scontando la sua pena dietro le sbarre. Era in contatto con una comunità terapeutica e voleva rifarsi una vita una volta tornato in libertà». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA