Fermo, figli adottivi e genitori adottati
Un tema controverso nella società civile

Un momento dell'incontro promosso dalla Casa di Simone
Un momento dell'incontro promosso dalla Casa di Simone
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Sabato 21 Novembre 2015, 10:46 - Ultimo aggiornamento: 11 Novembre, 12:25
FERMO - Si è tenuto il primo dei due seminari sull’adozione promossi dal gruppo Famiglie Adottive Insieme dell’associazione La casa di Simone Onlus, con il patrocinio della Regione Marche.

All'evento hanno collaborato l’Ufficio Scolastico Regionale, con il Centro Servizi per il Volontariato e l’Itis Montani di Fermo. Il seminario, dal titolo intrigante “Figli adottivi o genitori adottati?” si è posto come obiettivo quello di offrire il proprio contributo per una cultura dell’adozione nella società civile e nella scuola. In modo particolare questo primo seminario ha inteso esplorare la tematica soprattutto dal versante della società civile, lasciando al secondo appuntamento l’approfondimento della dimensione scolastica.



In effetti l’obiettivo finale della duplice iniziativa di studio è quello della conoscenza delle “Linee di indirizzo per favorire il diritto allo studio degli alunni adottati” emanate dal MIUR nel dicembre del 2014, ma tutt’ora del tutto sconosciute alle stesse scuole.

Il seminario è stato aperto dalla Dirigente Scolastica del Montani, Margherita Bonanni, che si è complimentata con gli organizzatori dell’iniziativa per aver scelto proprio la sua scuola per realizzarla.



Ha preso poi la parola la moderatrice del seminario, Rita Meschini, esperta e docente di musicoterapia, ma qui in veste mamma adottiva e rappresentate del gruppo Famiglie Adottive Insieme, di cui ha tracciato un profilo, sottolineando il fatto di come questo gruppo, nato da una semplice passaparola fra famiglie che vivono la stessa realtà dell’adozione, nei suoi due anni di attività è giunto alla coscienza di un proprio ruolo da svolgere nel nostro territorio per favorire la crescita di una consapevolezza sulla la realtà dell’adozione come fatto sociale che coinvolge non solo tante famiglie, ma anche le istituzioni e la società in genere.

Alessandro Ranieri, il nuovo coordinatore d'ambito, ha sottolineato l’importanza della cooperazione e della sinergia fra i diversi soggetti che operano nel sociale, per fare rete, essenziale strumento nella scarsità di risorse del nostro welfare. A seguire, la panoramica dell'equipe adozioni del consultorio, con l’assistente sociale Alberto Cutini e lo psicologo Roberto Ferretti, che hanno descritto il quadro territoriale, con una significativa presenza di bambini adottati nel fermano, provenienti essenzialmente dall'adozione internazionale.



L'intervento centrale però è stato quello di Anna Guerrieri, presidente della onlus Genitori si diventa e vicepresidente del Coordimamento Care; intervento incisivo e capace di raggiungere sia le persone più vicine al tema sia chi ne ha soltanto sentito parlare. Anna ha sottolineato la complessità della storia dei bambini adottati che, nell'essere pienamente figli come gli altri bambini, presentano però dei bisogni peculiari da conoscere e accompagnare. Per questo il Miur ha emanato le Linee d'indirizzo, di cui Anna Guerrieri è stata una delle firmatarie, per promuovere nella scuola la conoscenza di questa realtà che ogni anno porta circa 4000 famiglie a crescere ed amare bambini nati da altri.



Tali indicazioni permetteranno di affiancare ai bambini, insegnanti capaci non necessariamente di dare risposte o spiegazioni, ma sicuramente di contenere l'angoscia dei bambini e di offrire un adulto che sa farsi carico della loro storia. La relatrice è riuscita, anche nelle cose tecniche, a trasmettere emozioni e a saper parlare al cuore delle persone.



Al termine, la toccante testimonianza di tre famiglie del gruppo, che hanno restituito la percezione sociale comune rispetto all'adozione: l'incapacità di comprendere che l'adozione non è un intervento riparativo ma una scelta; la fatica nel dare ai bambini lo spazio per raccontare la loro storia, che invece è una storia magari sofferta e complessa ma narrabile. Ampio spazio agli interventi del pubblico, alle domande, alle riflessioni e alle suggestioni di ognuno. Il seminario è stato, a giudizio di tutti i presenti, molto intenso ed interessante. Sono intervenute al seminario una ottantina di persone, di cui circa la metà insegnanti, provenienti da una quindicina di scuole di ogni ordine e grado. Il prossimo appuntamento dell’11 dicembre per approfondire maggiormente le buone pratiche a scuola, nell'ottica di promuovere il diritto alla serenità di ogni bambino, perché "tutti siamo fatti per risplendere, come i bambini".
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