Servono assolutamente le riforme e subito
Gli industriali lanciano il loro monito

Servono assolutamente le riforme e subito Gli industriali lanciano il loro monito
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Martedì 22 Luglio 2014, 11:18 - Ultimo aggiornamento: 11:30
FERMO - Riforme e subito! L'hanno chiesto a gran voce gli industriali fermani all'assemblea provinciale di Confindustria ieri pomeriggio. L’intervento più applaudito in assoluto, sottolineato anche dal pollice su del vice direttore Marino Silvi, è stato quello dell’ad della Carifermo Alessandro Cohn. Che senza troppo girarci intorno ha spiattellato in quattro punti quello che gli imprenditori chiedono, da sempre alla politica: riduzione delle imposte, flessibilità del mercato del lavoro, riforma della giustizia e della burocrazia. Quando addirittura ha definito quest’ultima la “vera peste” è stata un’ovazione. Con questo fuori programma si sono chiuse due ore di dibattito, abilmente condotte dalla giornalista del Tg1, la pedasina Barbara Capponi, splendida in tubino monospalla rosso-aranciato, che hanno costituito il nervo centrale dell’assemblea provinciale di Confindustria Fermo andata in scena ieri pomeriggio a Villa Lattanzi, l’elegante resort della famiglia Beleggia, a Torre di Palme.

Forfait di Squinzi

L’attesa era tutta per Giorgio Squinzi, presidente nazionale dell’associazione, che però “per motivi di famiglia”, ha dato forfait. Tocca allora al giovane presidente (fresco di riconferma al secondo mandato), Andrea Santori sostenere il dibattito con il governatore Gian Mario Spacca. E per allargare l’orizzonte, sono stati chiamati sul palchetto anche il presidente della Provincia Fabrizio Cesetti e quello della Cciaa Graziano Di Battista. Paolo Petrini, unico parlamentare presente, viene coinvolto in un secondo tempo (forse per rimediare alla gaffe di averlo lasciato fuori). Il confronto, serrato, è durato quasi di due ore e si sono toccati tutti i temi di attualità economica: dall’export alla disoccupazione, dalla vicenda Indesit-Whirpool a Banca Marche, dalle riforme al ruolo dell’Europa fino ai tagli imposti dal governo tra cui quello, contestatissimo, delle Camere di Commercio. Tanto che Di Battista al suo arrivo è stato accolto da un coro di “presidè, non è che ci levano pure la questo?”. Imprenditori, dunque, preoccupati del depauperamento dei servizi sul territorio. “Le Cciaa - ha sintetizzato Santori -, non vanno tagliate in base al numero delle imprese associate ma alla capacità di portare risultati”. Santori ha poi acceso i riflettori sul tasso di disoccupazione, arrivato anche nel Fermano, che partiva dal 7% nel 2007, oggi al 13%. “Perché non ci date la possibilità di assumere i cassintegrati pagando loro il 20% dello stipendio ad integrazione dell’80 che già paga l’Inps?”. “Magari, ma non si può fare”, ha sentenziato ad alta voce dal pubblico il direttore di Confindustria Pesaro Salvatore Giordano.

Parterre delle grandi occasioni

A proposito: il parterre ieri a Villa Lattanzi era quello delle grandi occasioni. Oltre al gotha dell’imprenditoria fermana hanno partecipato i presidenti di Confindustria Marche Ottavi, di Macerata e Ascoli Clementoni e Bucciarelli, il direttore di Confindustria Marche Paola Bichisecchi, quello della sede di Ancona della Banca d’Italia Gabriele Magrini Alunno, il direttore della sede Rai Giovanni Iannelli. Nelle prime file anche le consigliere regionali Rosalba Ortenzi e Graziella Ciriaci oltre che il prefetto Angela Pagliuca e il sindaco Nella Brambatti. Spacca ha preso la parola puntando l’attenzione sull’Europa “visto che siamo nel semestre italiano” per chiedere intanto che il patto di stabilità venga “declinato in chiave regionale perché l’Ue non è delle nazioni ma dei territorio”. Poi ha acceso i riflettori sul problema del cambio, che affligge le nostre imprese rendendole non abbastanza competitive a livello di export. “Siamo ingessati da comportamenti masochisti - ha detto Spacca -. E’ ora di liberarsi di tutto questo”.

Europa e governo

Ad aprire la parentesi del Made in obbligatorio è stato Cesetti. “Se questa partita non la vinciamo adesso non la vinciamo più. Approvare la legge a livello europeo significherebbe dare uno straordinario segnale di fiducia alle nostre aziende”. In tal senso encomiabile il lavoro portato avanti dall’instancabile Enrico Cicciola. Altro capitolo quello degli 80 euro in più in busta paga del governo Renzi. Santori è andato giù pesante: “A noi non è cambiato nulla, non abbiamo visto l’aumento dei consumi. Vogliamo concretezza”. Poi ha sferrato un duro attacco al governo Renzi. “Un governo vecchio a cui è solo stato fatto un maquillage. Non vediamo risultati”. Santori ha parlato poi della formazione e dei giovani. In tale contesto è stato presentato il concorso “Ripensiamo al futuro” gestito dal comitato Piccola di Roberto Cardinali che ha premiato Daniele Quintabà, 18 anni, di Civitanova. Lui in persona, emozionatissimo, ha illustrato il prototipo di una bicicletta di legno e fibre di carbonio. Chapeau.

Indesit e Banca Marche

Ma è sui casi Indesit e Banca Marche che si è acceso il confronto. Con Spacca a difendere l’operazione dei Merloni, ovvero la vendita a Whirpool, che ha evitato il formarsi di una situazione drammatica per i lavoratori e Cesetti a mettere invece i puntini sulle “i”. “Mi sarei aspettato una maggiore generosità dalla famiglia Merloni che ha venduto una ricchezza prodotta grazie a questa regione e alla sua gente. L’operazione non mi è parsa affatto fantastica”. Acceso botta e risposta tra i due che poi si è replicato su Bm con Spacca ad annunciare che la priorità è quella di salvaguardare lavoratori ed economia regionale e Cesetti a chiedere conto del “come mai sia potuto accadere quello che è avvenuto”. “C’è la magistratura che indaga”, gli ha replicato Spacca. “Eh no, la magistratura indaga sui reati, ma qui ci sono responsabilità di gestione che vanno al di là e su cui non possiamo non porci domande”. Infine la spending review: Santori ha annunciato il progressivo svuotamento di servizi dalle sedi provinciali per una Confindustria regionale più forte, in grado di fare lobby sul governatore.



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