Giovanni Palatucci, cerimonia a Servigliano. Il questore Di Clemente ha ricordato la figura del “Giusto tra le Nazioni”

Giovanni Palatucci, cerimonia a Servigliano. Il questore Di Clemente ha ricordato la figura del “Giusto tra le Nazioni”
Giovanni Palatucci, cerimonia a Servigliano. Il questore Di Clemente ha ricordato la figura del “Giusto tra le Nazioni”
di Marina Vita
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Mercoledì 14 Febbraio 2024, 02:20 - Ultimo aggiornamento: 11:24

SERVIGLIANO Sul prato davanti alla Casa della Memoria a Servigliano c’è un ulivo con apposta, il 9 febbraio 2021, una targa in memoria di Giovanni Palatucci, “Giusto Tra le Nazioni nel 1990”, Medaglia d’Oro al Merito Civile per la Repubblica Italiana nel 1995 e “Servo di Dio” per la Chiesa Cattolica nel 2004.  Ieri mattina, in seno ad una cerimonia di commemorazione, ai piedi di questo ulivo è stato deposto un omaggio floreale per mano del Questore di Fermo Luigi Di Clemente, della vice Prefetto Alessandra De Notaristefani e del Sindaco di Servigliano Marco Rotoni. Giovanni Palatucci , ex questore di Fiume, nel corso del suo incarico di responsabile Ufficio stranieri salvò la vita a circa 5000 ebrei, sottraendoli alle persecuzioni naziste. Questo gli costò la vita perché fu imprigionato nel campo di sterminio di Dachau dove morì di stenti nel 1945, a pochi giorni dalla fine della guerra, e fu gettato in una fossa comune. «Da collega immagino questo uomo che, consapevolmente andava incontro al suo destino per salvare la vita di altri esseri umani- le parole del questore di Fermo Di Clemente - La memoria è il sommo dei nostri doveri, soprattutto nei riguardi di una figura così importante che rimanda alla tragedia delle tragedie.

Ed è nostro dovere trasmettere alle nuove generazioni i valori umani incarnati da questi eroi, preservandoli dall’oblio della memoria».

Il vice Prefetto

«La Prefettura non può mancare al ricordo di sacrifici umani così grandi. Commemorare un sacrificio come quello di Palatucci che rappresenta la nostra storia è un dovere civico, non solo una memoria, e rinnova il nostro impegno quotidiano che arriva fino al sacrificio della vita», ha commentato la Vice Prefetto. «Momenti come questi servono a noi rappresentanti delle istituzioni per riflettere e capire in maniera critica come oggi ci stiamo rapportando con la dimensione del servizio e dell’etica verso le nostre comunità», ha sottolineato il sindaco Rotoni. La benedizione del Cappellano della Polizia di Stato Don Adam Beransky ha concluso la breve e intensa commemorazione al quale erano presenti i vertici dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, il Presidente della Casa della Memoria e i rappresentanti dell’Associazione nazionale della Polizia di Stato.

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