FERMO - In meno di 24 ore si è risolto il problema dei trasporti per gli studenti fermani. Si è sciolta la questione sui buoni mobilità della Steat dopo la levata di scudi dei genitori. La questione è questa: la Regione ha messo in bilancio le risorse per le società di trasporti che devono anticipare le somme alle famiglie per ristorarle degli abbonamenti pagati e non sfruttati con le scuole chiuse per coronavirus.
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Mamme e papà chiedevano di essere rimborsati alla Steat con biglietti singoli, mentre la società di trasporti fermana invitava a fare nuovi abbonamenti. In questo modo i genitori si vedevano costretti a pagare la differenza anziché ottenere i ristori. Così ieri si erano rivolti al nostro giornale per lamentarsi. Oggi Steat li accontenta, dice che si attiverà subito e fa sapere che la questione sollevata non era stata presa in considerazione in via da Palestrina perché in pochi si erano lamentati o avevano richiesto chiarimenti, una decina di persone in tutto, riferisce il direttore Giuseppe Rutolini. La società, dunque, non era consapevole della problematica e per questo aveva mantenuto una sua policy: iter burocratico veloce, tutto online. Le famiglie, però, avevano cominciato a parlare tra loro, ne erano nate discussioni vivaci nei gruppi whatsapp e cominciava a prepararsi la protesta «perché questi nuovi abbonamenti non sappiamo se e quando potranno essere utilizzati, vista la grande incertezza», questa la sostanza.
Steat ne prende atto, «parliamo di rimborsi che riguardano solo gli abbonamenti dal 3 novembre al 23 dicembre» precisa Rutolini che ammette una certa difficoltà nella rendicontazione dei biglietti singoli mentre con l’abbonamento l’iter per il voucher è più semplice e veloce.
Resta che col biglietto singolo non si può viaggiare con altri mezzi in tutta la Regione, come con l’abbonamento. Inoltre: «con l’abbonamento c’è la detrazione del 19% del costo complessivo, sia chiaro che a noi conviene fare biglietti singoli – precisa il nostro referente in Steat – con l’abbonamento c’è una riduzione del 50%. Non è a scopo di lucro il sistema degli abbonamenti, è il contrario». Il direttore sottolinea anche che i genitori sono stati consigliati di fare gli abbonamenti, non obbligati: «Nessuno ha mai detto “dovete”, si è spiegato che la possibilità di acquistare biglietti era limitata».
A proposito del numero di passeggeri sui pullman, una mamma aveva detto che sono stracarichi, la risposta è: «Impossibile. Di questi tempi, con le scuole chiuse, ci sono pochissimi studenti. Inoltre siamo sempre stati rispettosi delle norme emanate, di volta in volta, per la capienza massima, sia all’80% che al 50%».