Controlli a Tre Archi di Fermo, Confabitare torna a protestare: «Servono provvedimenti più drastici»

Controlli a Tre Archi di Fermo, Confabitare torna a protestare: «Servono provvedimenti più drastici»
Controlli a Tre Archi di Fermo, Confabitare torna a protestare: «Servono provvedimenti più drastici»
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Lunedì 27 Febbraio 2023, 05:55 - Ultimo aggiornamento: 18:56

FERMO «I fatti di cronaca che si susseguono quotidianamente sono la dimostrazione più evidente che la situazione a Lido Tre Archi è fuori controllo» . Ad affermarlo è Confabitare secondo la quale non bastano le operazioni di polizia a riportare legalità e soprattutto un minimo di normalità alla vita di tanti cittadini costretti a vivere in una situazione surreale.

«Solo negli ultimi giorni abbiamo dovuto registrare il ritrovamento di un giovane morto per overdose, inseguimenti e attacchi di cani, con scene che si vedono solo nei peggiori film polizieschi.

Occorre una chiara volontà di risolvere alla radice una situazione che rischia di contagiare (se non è già avvenuto) anche gli altri quartieri della città e le località vicine».

Confabitare come associazione dei proprietari iommobiliari ha più volte avanzato delle proposte che finora non sono state prese in considerazione.  «È diventata una barzelletta anche il posto fisso di polizia promesso e mai realizzato. Come una barzelletta è il controllo di vicinato messo in piedi dal Comune di Fermo. Ma a cosa servono le tante riunioni che si fanno a tutti i livelli se non vengono affrontate le principali questioni?». Secondo Confabitare nessun provvedimento è stato infatti assunto per verificare la legittimità delle decine di domiciliazioni di pregiudicati presso immobili del quartiere in barba alle disposizioni di legge. 

«Nessuna verifica è stata effettuata sulle operazioni di rilascio delle residenze e sui requisiti dei soggetti destinatari di questi provvedimenti. Nessuna attività di controllo è stata portata avanti su alcune amministrazioni condominiali e sullo stato di degrado degli immobili amministrati. Nessuna verifica sulle attività predatorie degli immobili da parte di presunti investitori e sui loro segnalatori, una inerzia che contrasta con l’intenzione del governo che invece si appresta a varare norme sempre più dure come riportato dalla stampa nazionale».

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