Tre Archi espugnata dalla malavita, Confabitare in pressing: «Ecco come salvare il quartiere di Fermo»

Tre Archi espugnata dalla malavita, Confabitare in pressing: «Ecco come salvare il quartiere di Fermo»
Tre Archi espugnata dalla malavita, Confabitare in pressing: «Ecco come salvare il quartiere di Fermo»
di Domenico Ciarrocchi
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Martedì 4 Aprile 2023, 03:15 - Ultimo aggiornamento: 12:25

FERMO - Tiene ancora banco l’allerta su Lido Tre Archi, Nel quartiere spuntano le pistole e gli ultimi episodi spingono Confabitare a rilanciare le richieste per garantire maggiore sicurezza. Ormai è emergenza piena, mentre nel capoluogo si continua a discutere su cosa fare e come. L’associazione parla di un quartiere espugnato dalla malavita.

 
Il futuro


«Finiscono così - si rimarca - anni di promesse, una messe di opere, un profluvio di telecamere, una pioggia di milioni dei quali non si conosce l’efficacia vera e la ricaduta effettiva sul quartiere».

Il quale, secondo i richiedenti, ha soprattutto bisogno di sicurezza attraverso un censimento effettivo degli occupanti degli immobili, applicando i decreti legislativi che regolamentano da anni la materia; un controllo di vicinato “classico” in luogo di quello varato dall’assessore alla Sicurezza del Comune di Fermo con comunicazioni via email; e, infine, un presidio fisso delle forze dell’ordine, più volte richiesto e ribadito come unico rimedio per riportare il quartiere alla normalità e alla vivibilità, contrastando il malaffare che ha contagiato gran parte della costa.

«Nulla - si sottolinea - meno di questo possiamo accettare a breve, prima di assumere iniziative idonee a portare il problema di Lido Tre Archi al livello di attenzione che merita. Tutte decisioni e operatività che trovano ampio conforto anche in proposte di legge presentate in Parlamento, riguardanti l’inasprimento delle pene per gli occupanti abusivi degli immobili e il Daspo urbano per i violenti».


Le prospettive


Per Confabitare «oggi necessità un’ampia convergenza di forze per porre fine al degrado e alla violenza manifestatasi in maniera evidente negli ultimi giorni. Occorre un ampio e convinto coinvolgimento dei sindaci e dei candidati sindaci di Porto Sant’Elpidio, dei sindaci di Fermo e Porto San Giorgio, degli amministratori di condominio, almeno di quelli più sensibili al tema, delle associazioni di categoria, alcune troppo silenti. Non c’è un minuto da perdere».

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