FERMO - Bottiglie di spumante e brindisi. Clacson strombazzanti e motorini impennati. Abbracci e sorrisi. Il caldo dell’estate in arrivo ha salutato l’ultimo giorno di scuola nel Fermano. Il secondo dell’era Covid. In presenza, a differenza dell’anno scorso. Erano contenti, gli studenti, di potersi salutare di persona. Come tradizione vuole, al suono della campanella si sono riversati fuori di corsa.
I buchi
Non c’erano proprio tutti. Qualcuno, l’ultimo giorno in classe, l’ha saltato. Ha optato per un assaggio di mare o se n’è rimasto a casa. Pochi, per la verità. Perché quest’anno tanto complicato, i ragazzi, li ha provati parecchio. E pure l’ultimo giorno di scuola, per loro, è un segno di normalità a cui non hanno voluto rinunciare. «È stato un anno difficile perché abbiamo perso tante occasioni, ma abbiamo saputo comunque resistere. Quando siamo tornati in presenza eravamo tutti felici, pieni di compiti, ma non fa niente. Abbiamo imparato ad apprezzare le piccole cose che ci insegnano tanto, come l’essere di nuovo insieme», dice Manuela Verrecchia dell’Iti.
Il rientro
«Il momento peggiore – aggiunge un compagno di classe – è stato quando siamo tornati a scuola, perché eravamo tutti spaventati sia dalla mole di cose da fare, sia dal virus, ma ce l’abbiamo fatta». Rimpallati tra didattica a distanza e lezioni in presenza, gli studenti hanno dato il meglio. Qualcuno s’è perso per strada, qualcun altro, adesso, confida nel buon cuore dei professori. La maggior parte, dopo due anni, s’è abituato. Stringono i denti quelli che, tra dieci giorni, saranno alle prese con l’esame di maturità che, come lo scorso anno, si svolgerà in un’unica prova. Ma l’ammissione, quest’anno, se la sono dovuta sudare. Per loro, l’appuntamento con le vacanze è solo rimandato.
Il particolare
«Sarà un esame a tutti gli effetti, senza sconti», dice un ragazzo del quinto Liceo scientifico Calzecchi Onesti per il quale è già partito il conto alla rovescia in vista del test. «Ci hanno compreso e hanno tolto gli scritti. È un esame giusto, dove presentiamo oralmente quello che abbiamo fatto durante l’anno.
La giornata
Ma ieri è stato il giorno della festa. Dell’estate da pregustare. Dell’arrivederci a settembre. Di nuove strade da prendere. Ed è stato pure il giorno di apertura delle prenotazioni per le vaccinazioni dei più giovani, dai 12 anni in su. Sembra passata una vita da quando i vaccini riguardavano soltanto la popolazione più anziana e fragile. Anzi, i giovani sembrano proprio quelli che si pongono meno dubbi. La maggior parte degli studenti va dritta allo scopo: «È l’unico modo per tornare alla normalità e per passare un’estate senza troppo limiti». Sembrano convinti di vaccinarsi, i ragazzi, almeno a parole. Saranno i numeri, tra qualche settimana, a dire se erano vere per avere un quadro definitivo.