Neonata salvata dal rapimento, dorme in braccio alla carabiniera. Ecco cosa è successo

Neonata salvata dal rapimento, dorme in braccio alla carabiniera. Ecco cosa è successo
Neonata salvata dal rapimento, dorme in braccio alla carabiniera. Ecco cosa è successo
di Lolita Falconi
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Domenica 3 Settembre 2023, 01:30 - Ultimo aggiornamento: 4 Settembre, 07:25

FERMO  - Ha provato ad estorcere denaro ai genitori di una neonata che, durante la traversata dalle coste africane a quelle della Sicilia, le era stata affidata dagli scafisti. Per questo una migrante 31enne di nazionalità guineana è stata arrestata dai carabinieri di Alessandria con l’accusa di sequestro di persona a scopo di estorsione. 


Le indagini


L’indagine è partita la scorsa settimana quando i carabinieri della compagnia di Alessandria sono stati allertati dai colleghi di Fermo in quanto una coppia di migranti di nazionalità ivoriana, giunta a metà agosto in Italia al termine di uno dei drammatici viaggi della speranza a bordo di un barcone salpato dai porti tunisini e momentaneamente ospitata a Montegranaro, aveva denunciato che una donna aveva chiesto una sorta di riscatto per riconsegnare la loro figlia neonata di poco più di un mese di vita.

La piccola era nata prima della partenza, in Tunisia, a migliaia di chilometri di distanza dalla terra d’origine dei suoi genitori, in cerca di fortuna e di una vita migliore come tanti altri migranti.

La madre, secondo il suo racconto, era stata costretta a separarsene durante la traversata che l’aveva condotta sulle coste siciliane, a causa delle condizioni meteomarine avverse e dei numerosi migranti che erano pericolosamente stipati sull’imbarcazione che su cui viaggiava, che aveva rischiato di ribaltarsi. Gli scafisti avevano quindi preferito disfarsi di un certo numero di persone, tra cui la neonata, affidata, a forza e a caso, a una delle altre migranti presenti, trasbordate a bordo di un’altra barca di fortuna. 


L’arrivo


I genitori della piccola, a loro volta soccorsi, sono riusciti dopo varie peripezie, a raggiungere Lampedusa e, successivamente, sono stati trasferiti nelle Marche, in uno dei luoghi predisposti alla loro accoglienza. Nei giorni successivi hanno chiesto aiuto ai mediatori culturali, riuscendo a sapere, anche attraverso il “passaparola” tra migranti, che la loro bambina si trovava nelle mani di una donna di nazionalità guineana che era riuscita a raggiungere anch’essa le coste italiane portando con sé la piccola e dichiarando falsamente di esserne la madre anche allo scopo di poter ottenere più facilmente l’ingresso del nostro Paese.

La donna che aveva la neonata, dapprima accolta nell’hotspot di Lampedusa, era stata successivamente trasferita. Come appurato dai genitori della neonata, si trovava in un albergo della provincia di Alessandria, in attesa di poter espatriare. Prima, tuttavia, aveva intenzione di riconsegnare la bambina alla madre purché quest’ultima la pagasse. Pretendeva una sorta di riscatto. Soldi che, a suo dire, aveva speso per arrivare in Italia.

Alla luce della denuncia ricevuta, i carabinieri di Fermo hanno informato subito i colleghi della Compagnia Carabinieri di Alessandria che hanno avviato immediatamente approfondite e mirate ricerche, rese oltremodo difficoltose anche dai frequenti spostamenti dei migranti che raggiungono il nostro Paese, che peraltro allocati in modo puntiforme sul territorio. In breve, tuttavia, i Carabinieri alessandrini sono riusciti a individuare l’appartamento dove la donna guineana era stata momentaneamente sistemata trovando lì sia lei che la bambina. La 31enne guineana è stata arrestata per sequestro di persona a scopo di estorsione, mentre la neonata è stata accolta in una delle strutture preposte, in attesa di poterla al più presto riaffidare, dopo le opportune verifiche in ordine alla sua effettiva discendenza, ai genitori che ne hanno denunciato la sottrazione.
 

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