Timori su AstraZeneca, 900 operatori sanitari tentennano sul vaccino. Insegnanti e forze dell’ordine rifiutano l'iniezione

Una fiala di vaccino AstraZeneca
Una fiala di vaccino AstraZeneca
di Francesca Pasquali
3 Minuti di Lettura
Domenica 14 Marzo 2021, 06:55

FERMO - Fuggifuggi da AstraZeneca. Dopo la sospensione di un lotto del vaccino, nel Fermano s’è impennato il numero di chi l’ha rifiutato.

La questione s’era presentata anche giorni prima, con quasi un terzo delle forze dell’ordine che, munito di certificato medico, ha domandato di riprogrammare la vaccinazione, chiedendo quello Pfizer. L’altro ieri è toccato al personale scolastico. Diversi insegnanti e Ata hanno cancellato le prenotazioni. I prossimi, con tutta probabilità, saranno i sanitari. Quasi novecento quelli ancora in attesa del vaccino, tra medici (pochi), infermieri (un po’ di più), Oss (parecchi), dentisti, odontotecnici, fisioterapisti, psicologi e via dicendo. 


Le prenotazioni
Già sono arrabbiati per essersi prenotati a gennaio e trovarsi ancora in fila. Quando sapranno che, invece dello Pfizer riceveranno l’AstraZeneca, potrebbero non prenderla benissimo. Il problema è che, nelle ultime settimane, le fiale di Pfizer e Moderna sono arrivate con il contagocce e servono per coprire le seconde dosi degli ultraottantenni. Mentre delle altre ce ne sono in abbondanza. Nonostante le rassicurazioni del mondo sanitario sull’uguale efficacia dei tre vaccini, c’è il rischio che più di qualcuno tra i sanitari dica no all’AstraZeneca. Che sarà anche usato per vaccinare a domicilio gli over 80 non autosufficienti. Se ne occuperanno i medici di famiglia che, all’inizio della prossima settimana, dovrebbero ricevere le prime dosi. Negli stessi giorni, l’istituto Sassatelli tornerà ad accogliere i primi anziani colpiti dal Covid nel focolaio di dicembre. 


Il trasferimento
È, infatti, arrivato il via libera del Comune di Fermo al rientro degli ospiti, dopo il nullaosta dell’Area vasta 4.

L’autorizzazione riguarda quaranta anziani della casa di riposo e sessanta dei reparti “Demenza” e della residenza protetta. «Il Sassatelli può riprendere la sua ordinaria attività. Nei prossimi giorni saranno gradualmente autorizzati a rientrare gli ospiti dichiarati guariti che, temporaneamente, erano stati trasferiti in residenze idonee alla cura delle positività Covid. Nei limiti dei posti eventualmente disponibili potranno essere accolti anche nuovi ospiti», annuncia il presidente Mario Liberati. «Nei primissimi tempi della ripresa dell’attività – aggiunge –, agli addetti nei diversi settori operativi saranno richiesti sacrifici e dedizione. L’Amministrazione farà tutto quanto in suo potere per venire incontro alle difficoltà e perché si possa tornare presto alla consueta attività». 


I ricoveri
Ieri è morto per Covid un 81enne di Pedaso. Intanto, il Murri boccheggia. Ieri, nell’ospedale di Fermo, i pazienti positivi erano 73: 11 in Terapia intensiva, 12 in Area semintensiva, 44 in Malattie infettive, 6 in Pronto soccorso. 59 i nuovi casi registrati ieri nel Fermano, dove i contagiati hanno superato quota mille. Un’impennata che ha spinto i Comuni a correre ai ripari. A Montegranaro, dove i positivi ieri erano 110, il commissario prefettizio Francesco Martino ha riprogrammato l’attività della polizia locale, «nello sforzo di assicurare un’implementazione dei servizi di controllo del territorio comunale». «Rilevato il trend in aumento del contagio Covid, si è ravvisata l’urgenza di adottare anche misure ulteriori rispetto a quelle ordinarie, già in azione ai fini del contenimento epidemiologico», spiega Martino che ha interdetto, fino alla fine della zona rossa, l’accesso al cimitero. Uniche eccezioni, gli addetti alla manutenzione e i venditori di piante e fiori, per garantire il decoro delle tombe. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA