Fermo, per il virus della bluetongue
nuove vaccinazioni negli allevamenti

Sotto la lente gli allevamenti di animali
Sotto la lente gli allevamenti di animali
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Lunedì 25 Gennaio 2016, 12:00
FERMO - La bluetongue, detta anche febbre catarrale degli ovini, è una malattia infettiva causata da un virus che colpisce bovini, ovini e caprini, giunta in Italia, provenendo dal continente africano, all’inizio degli anni 2000. Il virus non è in grado di infettare l’uomo, né direttamente né tramite prodotti di origine animale (latte o carne) provenienti da allevamenti infetti.

Invece le conseguenze dell’infezione negli ovini portano ad una forma grave caratterizzata da scolo nasale, febbre, debolezza, dimagramento, ulcerazioni e cianosi delle mucose orali e della lingua, edema delle regioni della testa e degli arti, difficoltà respiratorie e zoppia, fino alla morte. In un allevamento ovino con infezione in atto ci si deve aspettare che si ammalino gravemente circa il 30% degli animali e che la mortalità si possa aggirare attorno al 6%. I bovini invece rappresentano un importante serbatoio di virus poiché si infettano, anche se non mostrano sintomi; ad oggi sono conosciuti 26 sierotipi differenti del virus.

In questo contesto emergenziale è stata emessa la determina della Regione  per il Piano straordinario di vaccinazione  che ha permesso di bloccare il propagarsi della malattia. Nell’anno appena trascorso non si sono più riscontrati, infatti, nuovi focolai. Nel 2016, sempre con la medesima modalità e nello stesso periodo primaverile, è necessario ed obbligatorio che vengano effettuale le operazioni di vaccinazione di richiamo.

Nell’Av 4 di Fermo il patrimonio zootecnico interessato dall’intervento di profilassi vaccinale corrisponde a circa 600 allevamenti di ovicaprini per un totale di oltre 22 mila animali e 628 aziende bovine e bufaline per un complessivo di oltre 4.000 soggetti.
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