ASCOLI Sorgenti a secco, canali irrigui con poca acqua, fiumi al minimo della portata ad Ascoli e provincia. L’allarme siccità da qualche giorno riecheggia frequentemente così come le ripercussioni che la scarsità di acqua a disposizione potrebbe avere. Oltre al rischio che i rubinetti delle abitazioni possano rimanere a secco, agli orti e alle colture che non possono essere annaffiati e alle centrali idroelettriche costrette a ridurre la produzione di energia, c’è un ulteriore aspetto che aggrava ulteriormente il problema. È quello delle difficoltà che sono costretti a fronteggiare gli allevatori.
Gli allevatori
Solo nel Piceno sono circa una ventina le aziende agricole presenti soprattutto lungo le aree collinari della Vallata del Tronto ed alcune di esse nella zona montana del territorio che devono garantire al bestiame oltre al foraggio anche l’acqua.
Le scarse precipitazioni
La stagione particolarmente siccitosa e povera di precipitazioni piovose si ripercuote anche sulla coltivazione del frumento, soprattutto per quanto riguarda in questo particolare periodo dell’anno le piantagioni di orzo. E a guardare il meteo, la situazione non è destinata a cambiare: le temperature vengono date in rialzo per i prossimi giorni e qualche pioggia è prevista solo al Nord Italia. Va comunque evidenziato che per quanto riguarda invece il sud delle Marche la situazione viene tenuta sotto costante osservazione e rimane ancora in linea con quella dello scorso anno. Bisognerà però attendere l’inizio del mese di luglio per fare una valutazione più precisa.
I consumi
Molto dipenderà, infatti, dalle presenze turistiche lungo la Riviera e dal fabbisogno quotidiano di risorsa idrica che potrebbe far registrare un aumento deciso dei consumi soprattutto nelle strutture ricettive presenti lungo la costa e nelle attività commerciali. Al momento però, l’acqua a disposizione consente di rifornire i serbatoi presenti sul territorio per garantire il regolare afflusso. La Ciip, infatti, fino a questo momento sta gestendo la situazione con l’acqua che proviene dalle sorgenti e non ha ancora attivato gli impianti di soccorso che vengono tenuti al minimo. Solo nel caso di necessità verranno attivati quelli di Castel Trosino, Fosso dei Galli e Santa Caterina.
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