Agricoltura in ginocchio per la siccità. Colture, scattano le assicurazioni. Il quadro preoccupante di Coldiretti

Agricoltura in ginocchio per la siccità. Colture, scattano le assicurazioni. Il quadro preoccupante di Coldiretti
Agricoltura in ginocchio per la siccità. Colture, scattano le assicurazioni. Il quadro preoccupante di Coldiretti
di Chiara Morini
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Sabato 21 Agosto 2021, 10:17 - Ultimo aggiornamento: 22 Agosto, 10:04

FERMO  - La situazione originata dalla siccità è sempre più critica, e la cosa preoccupa non poco il settore agricolo, sempre più colpito dalla mancanza d’acqua. La Coldiretti, su dati Assam, fa sapere che da giugno alla prima decade di agosto le precipitazioni, rispetto alla media storica, sulla costa sono calate del 16%, nell’entroterra sono scese del 49%.


La situazione è sotto costante monitoraggio e Milena Sanna, direttore di Coldiretti interprovinciale Ascoli – Fermo, dice: «Stiamo segnalando le criticità al Governo e alla Regione e le aziende stanno iniziando a stipulare assicurazioni sulle colture». Il forte caldo unito all’assenza prolungata di piogge, sta inevitabilmente causando anche «l’anticipo della maturazione di molti prodotti» dice ancora la Sanna. Tradotto: in questo periodo, con largo anticipo rispetto al solito, si sta già raccogliendo l’uva. E nel caso di altre colture, alcune non sono nemmeno state seminate. «Si tratta delle seconde colture – specifica la direttrice – intendo ad esempio il mais o i girasoli, che in alcune zone non sono nemmeno stati seminati».

La produzione sarà molto scarsa, e a voler essere ottimisti, potrebbe raggiungere il 40% di quanto avuto l’anno scorso. Ma è presto per fare bilanci esatti, nonostante alcune imprese non abbiano piantato anche perché la pioggia non s’è vista nemmeno nella scorsa primavera.


Per quanto riguarda le produzioni, come l’uva o anche le olive, spiega la Sanna, «il raccolto si prevede sicuramente di qualità maggiore, ma di quantità molto inferiore, perché le colture si sono bloccate nella fase della maturazione».

Del resto non si poteva prevedere un calo così sostenuto nelle precipitazioni, quando si è seminato il terreno, e nemmeno che, di conseguenza, la crisi dei bacini idrici si sarebbe acuita in questo modo. La situazione, anche delle riserve idriche, è seria, tanto che la Ciip, in una nota, ha fatto sapere che, dal monitoraggio dei consumi, aumentati a causa del caldo torrido, «si segnala un trend di decrescita delle sorgenti, che impone di attivare le misure atte a garantire il regolare flusso idrico». Con il rischio anche, prosegue l’azienda, che se la situazione si dovesse aggravare, si dovrà «sospendere l’erogazione idrica interessando principalmente le zone non servite dagli impianti di soccorso». Oltre alle solite e note raccomandazioni di utilizzare l’acqua solo per scopi igienico-potabili.


Questo è un ulteriore problema per il settore agricolo, come spiega la stessa Sanna. «Caldo forte, temperature elevate, scarsa disponibilità idrica – dice – comporteranno a breve la turnazione dell’utilizzo dell’acqua sia in Valdaso che in Valtenna. Qui se non piove la situazione è drammatica. Le Marche stanno avendo problemi seri come il sud Italia». Riduzione di produzione, significa anche calo del fatturato, il cui valore, al momento, non è di facile stima: «Stiamo ancora quantificando le perdite di produzione, poi chiederemo i sostegni, la legge sulle calamità naturali lo consente» chiude la Sanna.

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