«Sfratto per gli allevatori terremotati». Sos di Coldiretti, la Regione rassicura

«Sfratto per gli allevatori terremotati». Sos di Coldiretti, la Regione rassicura
«Sfratto per gli allevatori terremotati». Sos di Coldiretti, la Regione rassicura
di Monia Orazi
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Martedì 5 Marzo 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 11:10

MACERATA Scade il contratto di noleggio dei moduli abitativi rurali (Mapre) post terremoto destinati ad allevatori e agricoltori terremotati, Coldiretti lancia l’allarme, ma la Regione annuncia una serie di incontri per una proroga che permetta loro di occuparli anche dopo la data finale del 7 giugno prossimo. Spiega Coldiretti: «A giugno gli agricoltori terremotati dovranno lasciare i moduli abitativi e trovarsi una nuova sistemazione. Una doccia gelata in poche righe. È il contenuto di una lettera che la Regione Marche, nei giorni scorsi, ha inviato a circa 60aziende agricole che nel 2016, dopo le scosse che hanno devastato le province di Ascoli, Fermo e Macerata, si erano ritrovate a fare i conti con abitazioni e stalle inagibili».

Le strutture

«Dopo le scosse - prosegue Coldiretti - erano stati installati 126 moduli abitativi rurali (Mapre), 304 moduli stalla, 90 stalle realizzate direttamente dagli allevatori e 253 fienili.

I Mapre, in particolare, erano stati pensati per consentire agli allevatori di poter continuare a vivere vicino agli allevamenti e consentire loro di accudire quotidianamente gli animali. La Regione ha avvisato che il 7 giugno i Mapre dovranno essere lasciati e che gli attuali occupanti potranno usufruire del contributo per autonoma sistemazione sentito il Comune di residenza». Una decisione che secondo Coldiretti Macerata mette a rischio la stessa prosecuzione delle attività: «Con questa presa di posizione la Regione mette a rischio la tenuta di un territorio già spopolato e alla ricerca di un ritorno alla normalità senza conoscere prima dove andranno gli allevatori. Sarà estremamente difficile trovare un alloggio in aree rurali e questo li costringerà ad abbandonare le loro attività».

Il commento

Il commissario alla ricostruzione Guido Castelli, che non ha competenza diretta in materia precisa: «Con il presidente della Regione ho sempre condiviso la necessità di dare continuità ai Mapre. Tutto è nato dal fatto che il contratto con la ditta che noleggiava i Mapre scadeva a fine 2023 e c'era l'esigenza amministrativa di dare continuità al contratto. Per farlo la Regione ha ritenuto opportuno fare un primo affidamento diretto (quindi sotto soglia) per sei mesi, e ora stiamo lavorando, di concerto con la Regione, per dare continuità ai Mapre anche dopo giugno». A stretto giro, arriva direttamente dalla giunta regionale, l’impegno a lavorare per salvaguardare le attività agricole.

L’impegno

«Relativamente alla vicenda dei Mapre, la Regione Marche insieme al commissario straordinario e al dipartimento di Protezione Civile è impegnata nella ricerca di una soluzione al verificarsi della scadenza del contratto di noleggio. I Mapre, infatti, a differenza delle Sae, non erano stati acquistati, bensì noleggiati. Dalla documentazione relativa all’appalto risulta che, a suo tempo, tale scelta fu motivata dalla volontà di assicurare una rimozione certa e tempestiva di tali strutture da parte della ditta fornitrice».

Dalla Regione assicurano l’impegno per poter trovare una soluzione al problema: «Negli ultimi mesi la Regione, la Protezione civile e il commissario hanno lavorato per cercare una soluzione al problema che scaturisce dalle scadenze contrattuali, sempre nel rispetto delle normative. Per il momento si è ritenuto di dare continuità con un affidamento diretto che ha prolungato il noleggio fino al 7 giugno. Regione, struttura commissariale e Protezione civile sono a lavoro per garantire la possibilità di utilizzo dei Mapre per chi ne farà richiesta anche successivamente al 7 giugno. Nei prossimi giorni si svolgeranno degli incontri per individuare le possibili soluzioni da mettere in campo».

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