I pensionati italiani hanno perso ogni anno negli ultimi 9 tra i 1.000 e gli 8.000 euro a causa dei blocchi della rivalutazione degli assegno rispetto all'inflazione. A fare i conti la Uil, alla vigilia dell'incontro previsto per domani al ministero del Lavoro sulle pensioni in essere all'interno del confronto sulla riforma della previdenza, il secondo degli appuntamenti previsti dal governo che punta poi ad una verifica politica a marzo. La richiesta dei sindacati è di arrivare a una rivalutazione piena anche per le pensioni che superano le quattro volte il trattamento minimo ed anche di estensione della platea e degli importi dell'attuale quattordicesima per i pensionati con i trattamenti più bassi.
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«Se consideriamo tutti i blocchi operati in nove anni che hanno effetti negativi sulle pensioni in modo permanente - sottolinea il segretario confederale Domenico Proietti - si evidenzia che una pensione pari a 1.500 euro lordi mensili nel 2011 ha cumulato una perdita complessiva pari a 74,03 al mese, ovvero 962,39 euro annui, differenza che sarà destinata a crescere per effetto dei blocchi previsti fino al 2021». Per un pensionato con un assegno di 4.500 euro lordi la perdita annua supera i 614 euro per una perdita annua di 7.992 euro. «Bisogna varare - dice - meccanismi di recupero del potere di acquisto perso».
Nodo rivalutazioni sulle pensioni: persi fino 8.000 euro l'anno. Domani l'incontro governo-sindacati

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Giovedì 6 Febbraio 2020, 17:32 - Ultimo aggiornamento: 17:45
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