Reddito di cittadinanza, Draghi: «Le modifiche in manovra»​. Tensione in Cdm. Lega, FI e Iv contro il rifinanziamento

Reddito di cittadinanza, Draghi: «Le modifiche in manovra» . Tensione in Cdm
Reddito di cittadinanza, Draghi: «Le modifiche in manovra»​. Tensione in Cdm
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Venerdì 15 Ottobre 2021, 16:51

Braccio di ferro in Cdm sul rifinanziamento del reddito di cittadinanza nell'ambito del decreto fiscale. A quanto si apprende, il Pd e il M5s hanno difeso la misura, che è passata, mentre i ministri di Lega, FI e Iv, Giorgetti, Brunetta e Bonetti hanno espresso i loro dubbi sulla sostenibilità della misura, in particolare in relazione al fatto che non ci sarebbe l'atteso effetto sul lavoro. I ministri del centrodestra e di Iv avrebbero chiesto dunque di ridiscutere il tema in legge di bilancio. E il premier Mario Draghi avrebbe ribadito che sarà la manovra la sede per discuterne, lavorando in particolare sulle politiche attive. 

I ministri Giancarlo Giorgetti (Lega), Renato Brunetta (Fi) e Elena Bonetti (Iv), avrebbero chiesto di modificare profondamente il testo, cavallo di battaglia del M5S. Il ministro grillino Stefano Patuanelli avrebbe difeso a spada tratta la misura, trovando l'appoggio del ministro dem Andrea Orlando ma anche del premier Mario Draghi. Alla fine l'impianto del reddito di cittadinanza non è stato modificato.

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Al centro del Cdm di fuoco dunque i 200 milioni di rifinanziamento del reddito di cittadinanza previsti nel dl fiscale. Ad aprire il dibattito il ministro leghista Giancarlo Giorgetti, che avrebbe avanzato dubbi: «Rifinanziamo con i soldi dei lavoratori una misura che di lavoro non ne crea».

I ministri Renato Brunetta e Elena Bonetti si sarebbero detti d'accordo col leghista, convinti della necessità di non prevedere ulteriori risorse per il rdc. Momenti di alta tensione, raccontano alcuni presenti alla riunione, tra Giorgetti e il grillino Stefano Patuanelli. «Senza il reddito di cittadinanza - le parole del responsabile delle Politiche agricole - la tensione sociale sarebbe esplosa, non sarebbe stata gestibile. Ma qui c'è chi fa finta di non averlo capito». Il dem Andrea Orlando avrebbe fatto muro con Patuanelli, rimarcando la necessità di non smantellare la misura. Entrambi concordi sulla necessità di potenziare le politiche attive sul lavoro, «anche se -ha puntualizzato il ministro grillino - era impensabile pensare che il lavoro ripartisse e l'impianto funzionasse considerando che abbiamo dovuto fare i conti con il lockdown».

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D'accordo sulla necessità di procedere col rifinanziamento nel dl fisco, raccontano, anche il ministro dell'Economia Daniele Franco, che non avrebbe tuttavia espresso alcun parere politico, limitandosi a sottolineare come fosse il dl fiscale la sede giusta per rifinanziare la misura. Sostanzialmente d'accordo con Patuanelli e Orlando, riportano le stesse fonti, il premier Mario Draghi, che avrebbe chiuso la discussione spiegando che delle politiche attive si discuterà nel confronto sulla legge di bilancio. Mettendo così fine a un Cdm di fuoco. 

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