Vendevano ossa e scheletri sul web:
tre indagati. Ecco il "listino prezzi"

Vendevano ossa e scheletri sul web: tre indagati. Ecco il "listino prezzi"
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Sabato 8 Settembre 2018, 12:59 - Ultimo aggiornamento: 16:10
MILANO - Teschi, femori, Tre persone sono state indagate dai carabinieri di Milano per traffico illegale di resti umani dopo essere state scoperte a vendere via Internet ossa e scheletri. Un ingegnere, un commercialista e un tecnico informatico (tutti 40enni senza precedenti e non legati tra loro) acquistavano i resti dissotterrati in Repubblica Ceca e li rivendevano sui siti di annunci rincarando il prezzo anche di sei volte.

Un teschio in buono stato, per esempio, era acquistato a 100 euro e rivenduto in Svizzera o negli Stati Uniti a 600. L'indagine è partita lo scorso 28 agosto, quando al centro smistamento dell'Ups di Milano la macchina a raggi X ha scoperto un teschio in un pacco per San Francisco. Il giorno dopo, allo stesso centro, è stato trovato un altro scatolone con due crani spediti all'estero. Gli investigatori, coordinati dal pm Francesco Cajani, hanno individuato i venditori italiani: uno a Milano e gli altri in Piemonte. Non sono state fornite le generalità dei tre, definiti comunque «tutti insospettabili».

Durante le perquisizioni i carabinieri hanno trovato numerose ossa in casa degli indagati: 9 teschi, due scheletri completi, diversi arti e bacini.
La datazione e tutte le analisi relative all'origine sono state affidate al laboratorio forense di Milano diretto dalla dottoressa Cristina Cattaneo. Gli investigatori sono al lavoro per capire se ci sia una rete dietro questo business e quale sia la destinazione dei resti. La sensazione è che si tratti di un commercio tra collezionisti e, per ora, non ci sono elementi che facciano pensare a riti satanici o simili. L'accusa per i tre venditori è regolata dal dpr 285 del 1990, che punisce con una sanzione amministrativa il commercio e la detenzione di resti umani.
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