Sgrida un ragazzino e Mauro Zanuto viene accerchiato dalla baby gang: «Urlavo di chiamare i carabinieri ma nessuno l'ha fatto e loro mi hanno picchiato»

Il caso vicino Treviso: l'uomo aveva ripreso un ragazzino perché gli aveva tagliato la strada

Sgrida un ragazzino e Mauro Zanuto viene accerchiato dalla baby gang: «Urlavo di chiamare i carabinieri ma nessuno l'ha fatto e loro mi hanno picchiato»
Sgrida un ragazzino e Mauro Zanuto viene accerchiato dalla baby gang: «Urlavo di chiamare i carabinieri ma nessuno l'ha fatto e loro mi hanno picchiato»
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Sabato 13 Gennaio 2024, 12:35

ODERZO (TREVISO) - Aggredito in pieno centro da una baby gang: Mauro Zanuto, 56 anni, due sere fa è stato preso a pugni e malmenato da un gruppetto di ragazzini. Sono intervenuti i carabinieri ma i teenager ormai erano scappati. L’uomo è dovuto andare in pronto soccorso, dove è stato medicato con 7 punti di sutura sopra l’occhio e 4 all’orecchio, la prognosi è di 7 giorni. «Urlavo di chiamare i carabinieri ma nessuno l’ha fatto – racconta l’uomo -. Avevo sgridato un ragazzino che mi aveva tagliato la strada e il branco mi ha picchiato». 


L’ACCADUTO
Il 56enne stava rientrando dal lavoro in bicicletta, diretto a casa dalla moglie Jenny e dalle tre figlie. Impiegato tecnico in un’azienda di Fontanelle, da tempo Zanuto ama andare al lavoro in bici. «Avevo percorso la ciclabile di via Mazzini e stavo per svoltare in via Garibaldi quando dietro la grossa colonna del porticato che fa angolo in strada (siamo dal lato dell’ex negozio Scoop), è uscito all’improvviso un ragazzo che mi ha tagliato la strada - ricorda - Ho frenato di colpo per non investirlo, e sono così finito a terra. Mi sono rialzato e ho redarguito il ragazzino dicendogli che non era permesso attraversare lì, le strisce pedonali sono più avanti. Lui mi ha risposto per le rime. Ho continuato a rimproverarlo, mi aspettavo quanto meno una parola di scuse, invece per tutta risposta mi ha tirato un paio di pugni». L’uomo precisa di non aver reagito, «sono un ex giocatore di rugby, avrei potuto metterlo al tappeto. Ho cercato di immobilizzarlo prendendolo per le braccia, ma nel frattempo è stato raggiunto dai suoi amici che ormai avevano attraversato la strada e, sentita la confusione, sono ritornati sui loro passi. Erano in tre, forse quattro, non vedevo bene, perchè alcuni mi stavano alle spalle e mi colpivano con l’intento di riuscire a far scappare il loro amico, che io riuscivo a tenere per le braccia. Nel frattempo gridavo “aiuto, chiamate i carabinieri” ma non si è mosso nessuno». 


IL LUOGO
Siamo al ponte del Gattolè, di fronte ci sono l’osteria del Bersagliere, la pizza al taglio, e poi i negozi sotto ai portici. In quei momenti concitati, mentre lo colpivano, Mauro Zanuto volutamente non ha reagito. «Non volevo passare io dalla parte del torto - prosegue -.

Erano teenager, sui 16-17 anni, parlavano bene l’italiano, ma dall’aspetto erano stranieri, forse di seconda generazione. Il casco da ciclista che avevo indosso non si è sganciato, altrimenti mi sarebbe andata molto peggio. Alla fine, a forza di malmenarmi, questi ragazzi sono riusciti ad avere la meglio e a liberare il loro compagno. Si sono messi a correre in direzione della stazione delle corriere, che non è molto distante ed io gli sono andato dietro». 


LE FORZE DELL’ORDINE
L’uomo ricorda che la gang continuava a ripetere “non mi toccare bro, non mi toccare bro”: «Mi ero attaccato al cellulare chiamando i carabinieri. Mi hanno detto che, se non ero in una situazione di pericolo, mi dovevo fermare che sarebbero intervenuti loro. La pattuglia è giunta dopo mezz’ora, era quella di Conegliano. Come opitergino sono rimasto molto sorpreso perché la caserma della tenenza dei carabinieri è a un centinaio di metri da dov’è avvenuto l’episodio». Mauro Zanuto ha dato una descrizione dei ragazzini: «Quello che mi ha colpito aveva il giubbotto bianco insanguinato, ma non si sono messi a cercarli» precisa l’uomo. «Tutto mi sarei aspettata anziché ritrovarmi con mio marito sanguinante e agitato per quello che gli era successo – interveniene la moglie Jenny -. Incredibile poi che sia avvenuta nella nostra città, non stiamo parlando di una periferia degradata». Poco prima di Natale c’era stato un episodio con protagonisti altri ragazzini che avevano schiaffeggiato senza motivo uno studente universitario sul treno Portogruaro-Oderzo.

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