Boeing 737 Max, il portellone fissato con 4 viti. E tre spie d'allarme nei giorni precedenti: cosa non torna nell'incidente di Alaska Airlines

Il pannello è stato rinvenuto nel cortile della casa di un insegnante e aiuterà gli investigatori dell'NTSB, l’istituzione che negli Usa indaga sugli incidenti ai trasporti, compresi quelli aerei

Il pannello (ritrovato) fissato con solo 4 viti e le tre spie d'allarme: cosa non torna nell'incidente del Boeing 737 Max di Alaska Airlines
Il pannello (ritrovato) fissato con solo 4 viti e le tre spie d'allarme: cosa non torna nell'incidente del Boeing 737 Max di Alaska Airlines
di Marco Prestisimone
5 Minuti di Lettura
Lunedì 8 Gennaio 2024, 17:27

Il portellone fissato con sole quattro viti. E una serie di spie luminose nei giorni precedenti all'incidente che segnalavano la depressurizzazione all'interno della cabina. Sono solo due dei problemi attenzionati dall'NTSB, l'istituzione che negli Usa indaga sugli incidenti ai trasporti, dopo che venerdì una parte della fusoliera del Boeing 737 Max 9 di Alaska Airlines è esploso in volo sull'aereo che collegava Portland con Ontario, in California, e che in quel momento volava a poco meno di cinquemila metri di altezza (4.876) e a una velocità di 711 km/h. La perdita di pressione è avvenuta dopo che si è staccata una sezione della fusoliera destinata a "tappare" lo spazio in cui doveva essere installata un'uscita di emergenza. Il risultato è stato quel buco impressionante nella cabina principale dell'aereo le cui immagini hanno fatto il giro del mondo. 

Il caso della scatola nera

Subito sono cominciate le analisi di quanto accaduto a bordo. Eppure non sarà facile: il "Cockpit voice recorder", che contiene le registrazioni della cabina di pilotaggio, ha sovrascritto in automatico le conversazioni una volta trascorse le due ore dall'incidente. In Europa, in caso di aerei costruiti dopo il 2021, non sarebbe stato possibile (perché devono registrare 25 ore di audio), mentre negli Stati Uniti il limite è di due ore.  

Il terrore a bordo e il pannello da ritrovare

La perdita di pressione ha staccato parte dell'isolamento interno delle pareti della fusoliera ma ha anche - e questo è decisamente un segnale della violenza di quel momento - spalancato la porta blindata della cabina. Il pannello è stato invece ritrovato nel cortile della casa di un insegnante e aiuterà gli investigatori dell'NTSB, l’istituzione che negli Usa indaga sugli incidenti ai trasporti, compresi quelli aerei. 

La porta (dove non c'è porta)

Il foro rettangolare, largo 66 centimetri e alto un metro e ventuno, si trova nella fusoliera nella posizione in cui Boeing (che a Wall Street ha perso l'8,4% all'avvio degli scambi, in quella che è la flessione maggiore dall'ottobre 2022) inserisce una sorta di tappo per sigillare l'apertura di una porta che in realtà sugli aerei delle compagnie statunitensi non c'è. La parte di aereo volata via non è quindi un classico portellone d'emergenza, ma una "plug door", ossia un pannello specifico della fusoliera che solo nella configurazione di alcune compagnie viene usato come uscita di sicurezza. Solo gli aerei low cost, come per esempio Ryanair, hanno un portellone di emergenza installato in quella posizione perché i regolamenti per quel tipo di aerei prevedono un'uscita di emergenza aggiuntiva. Per motivi di efficienza produttiva, questo foro sul portellone è stato eliminato su tutti i Max 9. E la maggior parte delle compagnie aeree la "sigilla" con un pannello specifico, appunto. 

Le quattro viti

Non c'è ancora una spiegazione di quanto successo. Ma analizzando foto e video realizzati dai passeggeri all'interno dell'aereo, si vedono staffe metalliche che reggono il pannello. Se non fosse stato correttamente fissato, le ripetute pressurizzazioni e depressurizzazioni avrebbero potuto allentarlo. Ma saranno le indagini a chiarire l'esatta causa dell'incidente. Chris Brady, pilota esperto che gestisce il sito web "Boeing 737 Technical Site", sabato ha pubblicato un video che mostra una foto del pannello del portellone e ne descrive l'installazione. Il suo video, che cita il manuale di manutenzione del 737, afferma che il "tappo" del portellone è fissato con soli quattro bulloni alla fusoliera. «Visto quanto accaduto, deve essere successo qualcosa ad almeno uno di quei quattro bulloni», spiega Brady nel video. 

La fusoliera e chi la produce

L'intera fusoliera dell'aereo, incluso il portellone "tappato", viene assemblata a Wichita, nel Kansas, da un'azienda che si chiama Spirit AeroSystems e poi arriva in treno allo stabilimento Boeing di Renton. Una volta arrivata lì, i meccanici Boeing e gli ispettori della qualità completano gli interni della cabina, aggiungendo cablaggio, l'isolamento e le pareti laterali prima dei sedili, i bagni e tutti gli altri elementi interni. Ed è in questa fase che potrebbe essere nato l'errore. Anche perché non è un problema nuovo: le fusoliere Max fornite da Spirit lo scorso anno presentavano una serie di vari difetti, inclusi «fori praticati in modo improprio nella paratia di pressione di poppa e raccordi che fissano la pinna verticale alla fusoliera non conforme alle specifiche».

Questi gravi errori hanno costretto Boeing a ritardare le consegne dei Max. All'inizio di ottobre, il CEO di Spirit Tom Gentile è stato licenziato e sostituito dall'ex dirigente della Boeing Pat Shanahan.

Le spie luminose dei giorni precedenti

Resta il fatto che è Boeing ad avere la responsabilità finale dell'aereo. Quel pannello sarebbe dovuto essere ispezionato a Renton prima di essere installata sulla parete laterale. Ma la stessa Alaska Airlines dovrà rispondere a diverse domande, una soprattutto: come sono stati gestiti i segnali di depressurizzazione nei giorni precedenti? E perché quell'aereo ha continuato a volare? La notizia di alcuni segnali sulla depressurizzazione è stata riportata per la prima volta venerdì sera sul sito The Air Current. Il Boeing 737 Max 9 era praticamente nuovo: era stato consegnato da Boeing ad Alaska dieci settimane prima dell'incidente, il 10 ottobre. Sabato la compagnia aerea ha ammesso che nei giorni precedenti all'incidente i piloti avevano presentato diverse segnalazioni di spie intermittenti (il 3 gennaio, una volta, in volo e il 4 gennaio due volte, una in volo e una a terra) che indicavano una perdita di pressione nella cabina dell'aereo. Ma ha specificato che questi avvisi di pressurizzazione erano stati «risolti secondo procedure di manutenzione approvate». Non è stato ancora chiarito se quelle spie fossero effettivamente legate al problema del pannello che poi si è staccato durante il volo, ma Alaska aveva ridotto l'operatività dell’aereo, non utilizzandolo su voli sopra l’oceano, come quelli per le Hawaii.

Il telefono miracolosamente salvo

In Oregon domenica è stato trovato anche un telefono, vicino ad un cespuglio, miracolosamente "illeso" dopo la caduta da cinquemila metri. Appartiene a uno dei passeggeri del volo di Alaska Airlines. «Era in modalità aereo con una conferma di viaggio e un ritiro bagagli di Alaska Airlines», ha detto l'uomo che l'ha ritrovato, che ha avvertito subito l'NTSB.

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