CITTÀ DEL MESSICO - Ritrovati i cadaveri di due uomini congelati e mummificati.
È stata una spedizione messicana di 12 alpinisti della protezione civile a fare la scoperta. Gli alpinisti erano partiti dopo la segnalazione di alcuni scalatori che il 28 febbraio avevano avvistato un teschio nel ghiaccio a poco più di 300 metri dalla vetta del monte più alto del Paese, il Pico de Orizaba (noto anche come vulcano Citlaltepetl), a quota 5.610.
I resti sono stati trovati a 150 metri di distanza l'uno dall'altro: con ogni probabilità, secondo le autorità, sono quelli di due dei tre alpinisti messicani che vennero travolti da una valanga il 2 novembre 1959, una sciagura che molti in Messico ancora ricordano e che è molto nota tra gli scalatori.
Subito dopo il ritrovamento, infatti, le famiglie di vari alpinisti scomparsi (anche dagli Stati Uniti, Germania e Francia) hanno chiesto la prova del Dna per l’identificazione.
Il ritrovamento è stato fatto in modo del tutto casuale da sei alpinisti messicani: uno di loro è scivolato e, quando è riuscito a fermare la caduta, ha visto il cranio e la mano di uno dei due corpi.