Matteo Di Pietro poteva guidare la Lamborghini? Il noleggiatore del Suv: «Abbiamo controllato la patente»

Il post su Facebook del titolare dell'autonoleggio Skylimit rent che ha fornito l'auto di grossa cilindrata ai TheBorderline

Matteo Di Pietro poteva guidare la Lamborghini? Il noleggiatore del Suv: «Abbiamo controllato la patente»
Matteo Di Pietro poteva guidare la Lamborghini? Il noleggiatore del Suv: «Abbiamo controllato la patente»
di Redazione web
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Sabato 17 Giugno 2023, 08:28

Matteo Di Pietro, 20 anni, è lo youtuber indagato per omicidio stradale dopo la morte del piccolo Manuel Proietti nell'incidente di Casal Palocco che ha coinvolto l'auto su cui il giovane viaggiava insieme ai TheBorderline, un Suv Lamborghini preso a noleggio, e la Smart con a bordo il bambino, la mamma e la sorellina. Dal giorno dello schianto, si sono susseguite le domande di chi chiede se il ragazzo - risultato positivo ai cannaboinoidi - potesse mettersi alla guida di un'automobile di quel tipo. A rispondere, attraverso un post pubblicato su Facebook, è stato il titolare dell'autonoleggio Skylimit rent, che aveva noleggiato il Suv ai ragazzi. 

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Matteo Di Pietro poteva guidare la Lamborghini?

«Il nostro codice della strada (nello specifico l'art. 117) permette a chi ha la patente da più di un anno di guidare qualsiasi tipo di auto senza alcuna restrizione.

E noi abbiamo effettuato i controlli per garantire il rispetto di tale condizione anche in questa occasione», scrive su Fb Gabriele Morabito, il titolare dell'autonoleggio Skylimit rent dove è stato preso a nolo il suv Lamborghini.

«Questo, ovviamente, non ci esime dal prendere le distanze e dal condannare ogni comportamento irresponsabile al vaglio delle autorità. Ma non siamo in alcun modo co-responsabili o, peggio ancora, complici di ciò che è accaduto poiché il compito della nostra società è offrire servizi, il ruolo di educatori spetta ai genitori. Sicuramente, come è giusto che sia, il nostro problema - prosegue Morabito su Fb - passa in secondo piano, ma continuare a ricevere minacce di morte nei confronti nostri e dei nostri figli, crediamo sia qualcosa di intollerabile». «Colgo infine l'occasione per ringraziare chi, invece, ci sta dimostrando la propria vicinanza, non per partito preso, ma perché prima di giudicare o condannare, si è informata», conclude il post.

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