Manovra, statali: meno 40 euro al mese
Brunetta: no tagli, caccia agli sprechi

Il ministro Renato Brunetta (foto Ansa)
Il ministro Renato Brunetta (foto Ansa)
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Lunedì 17 Maggio 2010, 12:07 - Ultimo aggiornamento: 28 Febbraio, 22:29
ROMA (17 maggio) - Brunetta assicura: Nessun taglio agli stipendi dei dipendenti pubblici. Non stiamo come la

Grecia. Ma la manovra in arrivo peser 40 euro lordi al mese, tredicesima compresa, su ognuno dei 3,5milioni di statali: è la cifra a cui si arriverebbe se il governo decidesse di bloccare il rinnovo del contratto scaduto all'inizio del 2010 e di rinviare al 2012 il grosso dell'aumento legato all'inflazione.



Brunetta: no a drammatizzazioni. Nessuna drammatizzazione ci tiene a precisare il ministro per la Pubblica amministrazione Reanato Brunetta: «Stiamo solo andando a caccia di sprechi. Lavorando collegialmente a livello di governo». Per il ministro i problemi della Pubblica amministrazione non si risolvono con «tagli ma evitando gli sprechi: con la modernizzazione della Pubblica amministrazione si eliminano gli sprechi e si danno più servizi, si fa quasi un miracolo dando di più e spendendo di meno». E aggiunge: «Nessun taglio agli stipendi dei dipendenti pubblici. Non stiamo come la Grecia».



Finocchiaro:scoprono casta ma colpiscono i deboli. «Se si invoca in pubblico il taglio del 5% per i parlamentari per poi rivalersi su gente che guadagna 1.300 euro al mese allora non ci siamo». Intervistata da l'Unità, la presidente dei senatori del Pd Anna Finocchiaro si dice «pronta a tutto, a una sola condizione: che la manovra sia equa. Che non si tocchino i redditi dei più deboli, che non si tocchino i pensionati o i pensionandi, che non si facciano i condoni. Se ci sono proposte serie condivise anche con i rappresentanti dei lavoratori, allora ciascuno farà la sua parte. Su questo non ci sono dubbi. Voglio ricordare che siamo stati noi a chiedere di aumentare l'aliquota fiscale a chi guadagna quanto un parlamentare o di più. Noi aspetteremo le proposte vere e valuteremo. Finora abbiamo sentito parlare di blocchi alle liquidazioni, congelamento dei rinnovi contrattuali per i pubblici, chiusura di finestre, tagli alle pensioni, e non una voce sul rilancio e sullo sviluppo. Ci hanno raccontato che l'Italia era a posto, che stava meglio degli altri, che i conti erano in ordine, che potevamo uscire, comprare e spendere, che la crisi non c'era. Oggi la musica è cambiata di colpo. E ora se la prendono con l'Europa».



Bersani: non c'è Roma ladrona, ci sono dei ladroni. «Non c'è Roma ladrona, ci sono dei ladroni e temo che siate seduti vicini»: così Pierluigi Bersani si è rivolto ai leghisti nel corso dell'assemblea dei sindaci e degli amministratori del Pd a Milano. «La Lega - ha affermato Bersani - era nata come partito antiburocratico e per la moralizzazione della vita pubblica. Adesso sono nel governo Berlusconi, si prendano le loro responsabilità». «Sono d'accordo con i tagli purchè non ne facciano una foglia di fico per misure antipopolari perchè a volte, per indorare la pillola, si fanno operazioni demagogiche dopo di che si dà la bastonata».



Di Pietro: sui tagli gioco al rialzo ridicolo. Antonio Di Pietro sul suo blog per i tagli parla di gioco al rialzo ridicolo: «La Santanchè, sottosegretario all'Attuazione del programma di governo, rilancia con un taglio del 15% e ci mette dentro anche le auto blu. A sorpresa, si inserisce nell'asta il ministro della Difesa, La Russa, che taglia corto mettendo sul piatto la rinuncia ad una mensilità. Il gioco sembra fatto ma, all'ultimo, "il Gasparri pigliatutto" come al solito la spara più grossa e chiude la partita: rinunciare a tre mensilità». Di Pietro, invece, propone: «Per gli stipendi dei parlamentari, dato e non concesso che dovremmo lasciarne a casa almeno una buona metà tra Montecitorio e palazzo Madama, direi che da domani basterebbe semplicemente adeguarli ai livelli dei nostri colleghi europei. E visto che, il presidente del Consiglio sembra privilegiare la Francia dell'amico Sarkozy, mi stupisce che non abbia proposto lui stesso un taglio che adegui la remunerazione dall'attuale 144 mila euro annui dei nostri parlamentari ai 62 mila dei colleghi d'Oltralpe».



Polverini: enti regionali: chiudere società inutili. «Ho già detto a tutte le società e agli enti della regione e ho inviato una nota ai Cda con la quale dico agli amministratori di rivedere i loro emolumenti perchè in molti casi sono eccessivamente alti». Lo ha detto la presidente delle Regione Lazio Renata Polverini: «È anche previsto un processo di alleggerimento di questi enti. Verranno chiuse le società inutili e verrà creato un coordinamento tra le varie società che spesso lavorano in modo svincolato».



Fmi: Italia fiscalmente comportata in modo prudente. «L'Italia si è comportata fiscalmente in maniera prudente». Lo ha detto il direttore del Dipartimento affari fiscali del Fondo monetario internazionale, Fabio Cottarelli. «Il deficit primario - ha spiegato - è tra i più bassi tra i paesi avanzati, il problema del debito va risolto nel medio periodo: è accademico chiedersi se fare un aggiustamento nei prossimi mesi o nel 2011».


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