Sette consiglieri si dimettono, cade l'amministrazione comunale di Maiolati Spontini

Sette consiglieri si dimettono, cade l'amministrazione comunale di Maiolati Spontini
Sette consiglieri si dimettono, cade l'amministrazione comunale di Maiolati Spontini
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Giovedì 13 Ottobre 2022, 17:25 - Ultimo aggiornamento: 17:27

MAIOLATI SPONTINI - Colpo di scena. E notizia che sta facendo eco in tutta la provincia. E' caduta l'amministrazione comunale di Maiolati Spontini per le dimissioni congiunte di sette consiglieri comunali, tre di maggioranza e quattro invece di minoranza. Un'azione che fa decadere automaticamente Consiglio Comunale, il sindaco Tiziano Consoli, e la giunta, composta dagli assessori Beatrice Testadiferro, Cristiano Montesi e Tiziana Tobaldi.

Solo pochi giorni fa, aveva rassegnato le dimissioni il vicesindaco Mario Pastori.

Per il Comune di Maiolati Spontini si aprono dunque le porte del commissariamento prefettizio. 

A rassegnare le dimissioni sono stati Alessandro Amadio, Giordano Spugni, Marco Santarelli, della lista civica «Insieme per i Cittadini», e i consiglieri di opposizione con Leonardo Guerro e Giancarlo Focante del  M5Stelle, e Irene Bini e Silvia Badiali di Percorso Civico. 

I sette hanno fatto protocollare in Comune la propria lettera di dimissioni esponendo le stesse motivazioni. «In questi tre anni e mezzo di mandato del sindaco Consoli - si legge nel documento -, il Comune di Maiolati Spontini, i suoi cittadini e le sue istituzioni, hanno vissuto una giunta sorda ad ogni richiesta di dialogo e collaborazione, anche proveniente dagli stessi consiglieri di maggioranza, assente tanto nelle aule 
comunali quanto nel territorio, autoreferenziale, litigiosa, incapace di garantire una comunicazione istituzionale  puntuale ed efficace». 

«Un'amministrazione, quella del sindaco Tiziano Consoli, - attaccano i dimissionari - che ha visto il venir meno, dopo i precedenti abbandoni, anche della fiducia del vice sindaco Mario Pastori.  Un sindaco che ad oggi non è ancora riuscito a sostituirlo, segno evidente del malessere di una giunta arrivata ormai a fine corsa. I sottoscritti, consapevoli ed amareggiati della straordinarietà della situazione, ma altrettanto convinti che la
parola debba tornare alla cittadinanza, rassegnano, contestualmente e congiuntamente, le presenti dimissioni».

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