NEW YORK - Il pentimento. Si scusa e attribuisce la colpa alle due guide locali James Walter Palmer, il dentista del Minnesota accusato di aver ucciso Cecil, il leone più amato del Parco nazionale Hwange, nello Zimbabwe.
In una dichiarazione riportata dai media americani, l'uomo, che avrebbe pagato fino a 50mila dollari per organizzare la battuta di caccia, spiega infatti che «ignorava totalmente che il leone fosse conosciuto e fosse il preferito (del parco), che avesse sul corpo un segnalatore e che fosse oggetto di studi, prima della fine della caccia».
Palmer dice di essere «profondamente rammaricato dalla morte di questo leone scaturita da un'attività che amo e svolgo in maniera responsabile e legale». «Ho fatto affidamento sulla competenza delle mie guide professionali locali per assicurarmi una caccia legale», ha aggiunto il dentista 55enne sostenendo di non essere ancora stato contattato né dalle autorità dello Zimbabwe né da quelle americane, ma di essere disponibile a rispondere a tutte le domande.
Sono invece già stati arrestati e compariranno oggi in tribunale con l'accusa di caccia illegale i due complici dell'americano: a finire alla sbarra Theo Bronkhorst, il cacciatore professionista organizzatore del tutto, e Honesto Ndlovu, l'agricoltore sulle cui terre si è svolta la battuta illegale durata ben 40 ore.
Intanto, sul web, moltissime celebrities hanno iniziato una campagna spontanea per chiedere giustizia per Cecil, attraverso l'hashtag #JusticeForCecilTheLion.