Laura Efrikian, l'ex moglie di Gianni Morandi truffata: «Mi hanno rubato 5mila euro per i poveri con la voce di mio nipote»

La trappola in cui cadono molti anziani: «Mi sono sentita mortificata, di colpo vecchia, inutile, rimbambita»

Laura Efrikian, l'ex moglie di Gianni Morandi truffata: «Mi hanno rubato 5mila euro per i poveri con la voce di mio nipote»
Laura Efrikian, l'ex moglie di Gianni Morandi truffata: «Mi hanno rubato 5mila euro per i poveri con la voce di mio nipote»
di Redazione web
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Mercoledì 28 Giugno 2023, 13:27

Laura Efrikian, 83 anni, ex moglie di Gianni Morandi e madre di tre dei suoi figli, è rimasta vittima di una truffa nella quale vengono attirati sempre più frequentemente gli anziani: quella del nipote che chiede soldi. Nel suo caso a telefonarle per farsi dare una consistente somma di denaro è stato quello che lei credeva fosse il figlio di Marco Morandi, Jacopo. In realtà, dall'altro capo del telefono c'era un truffatore che aveva contraffatto la voce. La Efrikian ha raccontato la sua disavventura al Corriere della Sera. 

Laura Efrikian, la truffa del finto nipote

Laura Efrikian ha raccontato come è caduta nella trappola dei truffatori: «Suona il telefono fisso.

Rispondo. E riconosco la voce concitata di mio nipote Jacopo: “Nonna, papà è nei guai, devi aiutarci, per favore, ora ti spiego ma fai in fretta!”. Non era lui, ora lo so, ma un attore con la voce contraffatta, ormai le clonano, sono abilissimi, poi me l’hanno spiegato. Mi farfuglia che Marco aveva comprato un costoso macchinario per i concerti, ma il bonifico con cui lo aveva pagato non era arrivato. Che i titolari erano furiosi, pretendevano i soldi e stavano trattenendo mio figlio nei loro uffici, minacciando di portarlo dai carabinieri per la denuncia». Il "finto nipote" si è poi raccondato di non farne parola con nessuno, pena la reputazione del padre, e lei gli ha dato retta. «Nel frattempo mi hanno chiamato anche sul cellulare, presentandosi come i creditori di Marco, intimandomi di pagarli al più presto». Impossibile provare a contattare la segretaria, Arianna: i truffatori avevano chiamato anche lei, al solo scopo di tenere la linea occupata. Intanto, il finto Jacopo continuava a chiedere aiuto, terrorizzato. E la nonna ha deciso di aiutarlo preparando i soldi richiesti: «Circa 5 mila euro. Li tenevo in camera mia, chiusi in uno stipetto. Li avevo raccolti vendendo i miei quadri e i miei libri. Servivano per i poveri, da anni faccio la volontaria in Africa. “Così pochi?”, ha esclamato quello che credevo Jacopo. “Non puoi metterci anche dei gioielli, dell’oro?”. “Ma sei matto? Non ne ho”». 

La consegna

Poi Laura ha consegnato i soldi a unn ragazzo di colore che si è presentato alla sua porta, che li ha presi contandoli al telefono con un complice. La scena non è passata inosservata ai vicini di casa, che hanno scattato una foto del malvivente. Poco dopo, il telefono dei dirimpettai ha squillato: erano ancora i truffatori, che stavolta si sono finti carabinieri dicendo di aver preso il ladro. «Invece erano i malviventi, così abbiamo perso altro tempo». «Mi sono sentita mortificata, presa in giro. - conclude - Di colpo vecchia, inutile, rimbambita, anche se non lo sono affatto. Triste. Succede a tanti, ma non mi consola». 

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