Le mascherine all'aperto e le discoteche sono state solo il primo passo. La decisione di non rinnovare l'obbligo di indossarle quando si è fuori casa così come quella di far tornare finalmente gli italiani a ballare infatti, è il segnale che in questa «fase nuova» della pandemia di cui ha iniziato a parlare anche il governo, troveranno via va meno spazio restrizioni e limiti alla socialità. Chiaramente come ha già spiegato più volte il ministro della Salute Roberto Speranza serve «cautela» e, quindi, per poter valutare davvero un allentamento nell'uso del Green pass bisognerà attendere che venga completata la campagna vaccinale delle dosi booster. Ad oggi, stando ai dati raccolti dal commissario per l'Emergenza Figliuolo, tra coloro che potrebbero ricevere la terza dose, "solo" l'84% ha ricevuto il booster. Un numero destinato a salire con il boom di guarigioni atteso per i prossimi giorni. Mentre, estendendo il discorso alla platea dei più piccoli, all'appello manca quasi il 75% dei 5-11enni. Non appena questi dati inizieranno ad essere più netti, la strada che porta verso la normalità verrà intrapresa con decisione. Un percorso graduale che non culminerà il 31 marzo con l'ormai quasi scontata eliminazione dello stato di emergenza (dati epidemiologici permettendo), ma verrà con buona probabilità terminata il 15 giugno, cioè quando scadrà l'obbligo vaccinale imposto ai lavoratori over 50. Verosimilmente quindi, salvo nuove recrudescenze epidemiche, il momento buono per iniziare a smontare le restrizioni dovrebbe coincidere con fine di marzo e l'inizio di aprile.
Restrizioni: così saranno eliminate (gradualmente)
Come? L'orientamento dell'esecutivo è quello di iniziare dall'eliminazione dell'obbligo di certificazione per i luoghi all'aperto (anche la mascherina, al chiuso, resterà obbligatoria ancora a lungo). Vale a dire che bar e ristoranti che hanno spazi esterni saranno tra i primi a non dover più richiedere il Qr Code. A seguire poi, tutti gli altri luoghi in cui è possibile restare all'aria aperta. Ad esempio i circoli sportivi dove si praticano attività (prima singole e poi di squadra) all'esterno.
Prudenza invece per quanto riguarda le palestre. Per loro il percorso si annuncia decisamente più lungo. Al pari di cinema e teatri dove, a differenza delle arene all'aperto, il Green pass continuerà ad essere obbligatorio ancora per qualche mese. Stesso discrso anche per i mezzi di trasporto (sia a lunga percorrenza che per quello pubblico locale). Se il calo della curva dovesse continuare invece, i negozi - ultimi ad entrare nella lunga lista delle attività in cui è richiesto il Green pass - potrebbero essere tra i primi a salutare l'obbligo di Qr code, mantenendo però il numero contingentato di ingressi e l'obbligo di mascherina al chiuso.
Al lavoro
Capitolo a parte meritano i lavoratori.
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