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La donna, una operaia in pensione di 77 anni, era stata ricoverata il 14 agosto scorso in preda a una febbre altissima ed è deceduta senza mai riprendere conoscenza all'ospedale Carlo Poma del capoluogo lombardo. Come succede nella totalità dei casi in cui il West Nile risulta fatale la donna soffriva di altre patologie. Il caso del mantovano va ad aggiungersi ai 255 registrati dal bollettino dell'Iss, aggiornato al 22 agosto. Il documento conferma l'annata particolarmente pesante per questo virus registrata in tutta Europa dal Centro Europeo per il Controllo delle Malattie (Ecdc), che ne attribuisce la causa appunto alle condizioni climatiche perfette per la riproduzione e la diffusione delle zanzare.
La più colpita come ogni anno è l'area della pianura Padana, e fra le Regioni con più casi c'è il Veneto, che oggi ha annunciato per bocca dell'assessore alla Sanità Luca Coletto l'avvio delle 'maniere fortì per contrastare gli insetti vettori. «Alla luce dell'andamento dei contagi umani del virus West Nile trasmesso dalla zanzara Culex Pipiens - ha affermato -, e delle richieste di aiuto giunte dai Comuni, che sulla base delle norme nazionali sono responsabili degli interventi, la Regione del Veneto ha deciso di passare alle maniere forti. È in corso di predisposizione un vero e proprio Piano straordinario di disinfestazione a tappeto che potrebbe prendere il via già nei primi giorni di settembre»
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