Palestre aperte dal 18 maggio: regole rigide, ecco come sarà possibile tornare ad allenarsi

Palestre aperte dal 18 maggio: regole rigide, ecco come sarà possibile tornare ad allenarsi
Palestre aperte dal 18 maggio: regole rigide, ecco come sarà possibile tornare ad allenarsi
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Martedì 5 Maggio 2020, 14:57 - Ultimo aggiornamento: 15:47

Coronavirus, dal 18 maggio potrebbero riaprirsi le palestre anche se con misure molto rigide. Con l'avvio della fase 2 sono molte le attività che stanno riprendendo in Italia, sebbene in modo graduale e con tutte le misure di sicurezza e sanificazione necessarie per evitare il rischio di assembramenti e di possibili contagi. Il prossimo 18 maggio potrebbero riaprire anche le palestre e a tal riguardo il ministero dello Sport sta provando a definire un protocollo per la ripresa dell’attività fisica anche nei luoghi chiusi. Il Corriere spiega che il piano ricalca quello che è accaduto in altri settori: sanificazione degli ambienti e modalità di accesso controllate.  Si parla di ingressi a turno con uno spazio di circa sette metri quadrati per ogni singola persona. Se nei locali più grandi sarà possibile un accesso scaglionato, mentre se si parla di palestre ancora più piccole si procederà per appuntamento. Gli istruttori dovranno utilizzare mascherina e guanti. Spogliatoi e aree comuni saranno chiusi. Inoltre ci sarà l’obbligo di installare dispenser di disinfettante per mani prima di entrare nella struttura.


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Titolari protestano. Stiamo morendo, ad oggi il nostro settore non ha avuto alcun tipo di aiuto da parte dello Stato, che ci ha completamente abbandonato. Per noi non è esistito né a livello di comunicazione né per quanto riguarda gli aiuti. Siamo il settore più penalizzato in assoluto». Andrea Sironi è il titolare delle palestre Accadueo di Milano. Due sedi, una in viale Lucania (zona corso Lodi-Corvetto), l'altra in via Rucellati, 3.800 metri quadri in totale tra 6 piscine, sale pesi, fitness e spinning. Tutto chiuso da oltre due mesi. E per la riapertura si naviga a vista. «Le palestre sono state le prime a chiudere in Lombardia, il 24 febbraio scorso - spiega Sironi all'Adnkronos - molto prima di ristoranti e negozi. Il problema è stato chiudere senza avere un'idea di quando avremmo potuto riaprire». Nel frattempo i costi non sono stati congelati. «Nei centri sportivi con le piscine - sottolinea il titolare di Accadueo - i costi più alti sono legati alle utenze, quindi gas e luce. Chiudere gli impianti per il ricircolo dell' acqua è molto pericoloso perché se si fermano si spaccano. Noi abbiamo chiuso tutto il centro ma abbiamo continuato a far girare gli impianti per il trattamento dell'acqua. Abbiamo spento i riscaldamenti ma la luce ha inciso parecchio tra i costi».​
 

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