SPINETOLI - Per la corte d’assise di Macerata che lo scorso mese di giugno lo ha condannato all’ergastolo, è stato Giuseppe Spagnulo a uccidere il carabiniere Antonio Cianfrone mentre faceva jogging lungo la pista ciclabile di Pagliare. I giudici di primo grado lo hanno condannato all’ergastolo. Con lui è stata giudicata colpevole, in concorso, anche la moglie Francesca Angiulli a cui è stata inflitta una pena di sedici anni di carcere.
Sulla base di quella sentenza l’amministrazione comunale di Spinetoli (per la quale Spagnulo lavorarava come addetto alla manutenzione), ha avviato il provvedimento disciplinare prevedendo il licenziamento.
Ieri mattina, lo stesso Spagnulo, accompagnato dal suo legale di fiducia, l’avvocato Alessandro Angelozzi, si è presentato in comune. Il suo arrivo in municipio, dal carcere di Marino del Tronto, dove si trova attualmente recluso, non è passato inosservato e ha destato anche qualche preoccupazione tra i residenti della zona. A metà mattinata, infatti, nella piazza davanti alla sede civica, è arrivato il furgone della polizia penitenziaria seguita dalle auto degli agenti e anche dalle pattuglie dei carabinieri. Molti si sono domandati cosa fosse accaduto in municipio. Una volta arrivato davanti alla commissione disciplinare ha rilasciato dichiarazioni spontanee sostenendo di ritenere ingiusto il provvedimento disciplinare che gli viene contestato. L’avvocato Angelozzi ha invece sostenuto l’illegittimità della sanzione disciplinare dal momento che la sentenza di colpevolezza non è ancora passata in giudicato e bisognerà attendere l’esito del processo della Corte d’assise d’appello verso cui pende il ricorso con cui è stata impugnata la sentenza di primo grado e, successivamente, il pronunciamento della Cassazione.
Fino a quel momento, secondo quanto sostenuto dal penalista, non può essere intrapreso nessun provvedimento disciplinare nei confronti di Spagnulo.
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Utilità Contattaci
Logout