Fontana, serra e nuove aiuole a Villa Rambelli: per trovare i fondi è stato necessario collegarsi ad Ascoli

Il giardino di Villa Rambelli
Il giardino di Villa Rambelli
di Alessandra Clementi
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Sabato 2 Dicembre 2023, 04:30 - Ultimo aggiornamento: 11:17

SAN BENEDETTO - Un anfiteatro, balaustre, gazebo e serre per il parco di Villa Rambelli. È quello di un parco etnografico il futuro di Villa Rambelli. La giunta ha approvato un protocollo che vede Ascoli come Comune capofila e altri del territorio coinvolti al fine di intercettare finanziamenti del fondo Fesr e riqualificare il parco della villa in zona Cerboni. 

 
L’operazione


Operazione finalizzata alla sistemazione del giardino in particolare l’ingresso e rendere accessibile l’intera struttura.

Il progetto prevede la realizzazione di un anfiteatro all’interno del giardino, assieme a una fontana, una serra, diverse aiuole che costeggiano il parco, un gazebo, un ingresso pedonale con tanto di cancello e una serie di balaustre in cemento.

Quanto si intende realizzare con i fondi da intercettare attraverso il bando “Fesr Marche strategie territoriali per lo sviluppo sostenibile e integrato delle aree urbane” che vede l’approvazione dello schema di protocollo d’intesa tra i Comuni di Ascoli e San Benedetto per la realizzazione dell’intervento “Parco Etnografico Museo Cerboni Rambelli: una nuova vita per il polmone verde nel pieno centro cittadino”. Un protocollo nell’ambito della strategia territoriale urbana insieme a Castel di Lama, Colli, Cupra, Folignano, Grottammare, Monsampolo, Monteprandone, San Benedetto e Spinetoli. Operazione che ha visto rispolverare da parte dell’amministrazione il progetto presentato lo scorso anno per intercettare i fondi del Pnrr. 


Le motivazioni


«Dal momento che si è riusciti ad avere i fondi per la ristrutturazione della villa con il fondo del sisma – spiega l’assessore al bilancio Domenico Pellei – ora l’obiettivo è quello di rendere l’intera area fruibile e accessibile partendo dall’ingresso e interessando l’intero parco. Avevamo già il lavoro svolto».

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