SAN BENEDETTO - Anni di battaglie con cittadini che sono scesi in piazza e proprio quando sembrava che il ministero avesse posto la parola fine ecco che ieri il Tar del Lazio ha rimesso tutto in discussione.
Il parere
Il Tribunale al quale ci si appella in caso di atti che hanno rilevanza nazionale ha accolto il ricorso di Gas Plus contro il parere del Ministro della transizione ecologica assunto insieme a quello della cultura circa il parere della Commissione per la Valutazione di impatto ambientale (Via) gli altri atti che hanno negato la proroga della compatibilità ambientale del progetto per realizzare l’impianto di stoccaggio di gas naturale a Porto d’Ascoli. Insomma è stato accolto in toto il ricorso della società Gas Plus e, ovviamente, il Comitato Ambiente e Salute del Piceno, è rimasto basito.
La valutazione
«La notizia ci sorprende, anche perché le motivazioni dellla commissione ministeriale erano chiare e nette - spiega il presidente Antonio Vitali -: San Benedetto è una zona in cui non è possibile realizzare un impianto di quella pericolosità, soprattutto per le ben note criticità sismiche e per l’elevatissima densità di popolazione.
La vicenda
Una storia che procede da anni, esattamente dal 2010 quando la Gas Plus Storage s.r.l. depositò l’istanza di Valutazione di impatto ambientale al ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, per la realizzazione di uno stoccaggio di gas naturale in giacimento da denominarsi “San Benedetto stoccaggio” all’Agraria. Progetto al quale venne riconosciuta la compatibilità ambientale poi scaduta nel 2019, tanto che la società Gas Plus presentò istanza di proroga del provvedimento di Via che è stata rigettata appunto ministro della transizione ecologica di concerto con quello della cultura. Per oggi intanto i consiglieri Luciana Barlocci e Giorgio De Vecchis hanno convocato sull’argomento una conferenza stampa.