I sindacati Ugl e Nursing Up lanciano l’allarme sui tagli al pronto soccorso in vista dell’estate: «Pazienti sulle barelle in corridoio»

I rappresentanti sindacali
I rappresentanti sindacali
di Alessandra Clementi
3 Minuti di Lettura
Venerdì 29 Aprile 2022, 04:50

SAN BENEDETTO -  «Toccare l’emergenza è sbagliato e pericoloso». Il grido di allarme lanciato dal corpo infermieristico del Pronto soccorso di fronte all’annuncio di possibili tagli proprio per il 118, legati alla riapertura di Chirurgia e Ortopedia. Sforbiciate che avrebbero ripercussioni anche sugli altri reparti. 


A lanciare l’allarme le sigle sindacali Ugl e Nursing up anche se i rappresentanti hanno dichiarato di parlare per conto dell’intero comparto infermieristico del Pronto soccorso. «Siamo alle porte dell’estate e ci arrivano notizie di una riduzione del personale- afferma Benito Rossi segretario provinciale Ugl – un fatto che ci preoccupa non poco.

Non si può modificare l’assetto di un sistema come il reparto di Emergenza di San Benedetto che viene preso da sempre come esempio. Tra l’altro, come sindacati non siamo stati nemmeno convocati alle varie riunioni. Le conseguenze di tutto questo saranno i pazienti sistemati sulle barelle e lungo i corridoi».

Ma come andrebbe a cambiare l’organizzazione del Pronto soccorso? A oggi ci sono tre percorsi che prevedono l’osservazione breve per i pazienti Covid dagli 8 ai 12 posti letto, i sospetti Covid in attesa di ricevere il referto e i pazienti non Covid. I tagli prevedono l’eliminazione dell’infermiere chiamato a occuparsi del pre triage e quindi dello smistamento e filtraggio dei pazienti. Ma non è solo questo il suo compito infatti affianca i pazienti, li accoglie e fornisce notizie ai familiari che rimangono fuori. Oltre a questa figura verrebbe eliminato un infermiere chiamato a gestire i casi Covid. Quindi due infermieri a turno per un totale di sei. 


Al taglio dei due infermieri si va ad aggiungere l’assenza del medico nel turno notturno alla Medicina d’urgenza che ha portato alla chiusura di notte di questo reparto. «L’Emergenza- spiega Marco Cornacchia del Nursing up – gestisce gli acuti che spesso devono affrontare una corsa contro il tempo. ma soprattutto va a ridurre l’occupazione dei posti letto nei vari reparti. Se rallenta il Pronto soccorso ne pagano i danni tutti gli altri settori dell’ospedale. Anzi occorrerebbe rinforzare il triage. La Murg con la chiusura notturna ha diminuito la sua attività dal 18 al 14%». Tra l’altro le sigle sindacali lamentano l’assenza totale, fino a oggi, di contatti e incontri con il direttore dell’Area vasta, Massimo Esposito.

Già in queste settimane al Pronto soccorso si registrano fino a 60 utenti al giorno, candidati a raddoppiare già dal mese di giugno, oltre a dover fare i conti con i turni per le ferie. Il corpo infermieristico non esclude che, una volta confermati tali tagli, si possa scendere in piazza per rivendicare il diritto a una buona sanità. «Protestiamo per migliorare la sanità pubblica- termina Rossi – credo ci siano altre soluzioni e possibili tagli in altri reparti. Senza dimenticare che da gennaio ci hanno tolto anche l’indennità per malattie infettive anche se il Covid continua a girare».


Intanto il presidente della Provincia Loggi ha scritto a Spazzafumo e Fioravabti per convocare una conferenza dei sinadci sul Pnrr e sull’ipotesi di un’unica Asl Ascoli-Fermo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA