San Benedetto, la seconda vita degli scarti del pescato: Agroalimentare e Unipm coinvolgono gli armatori

I promotori dell'iniziativa
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Venerdì 23 Dicembre 2022, 01:55

SAN BENEDETTO - Impiegare gli scarti del pescato per trasformarli in mangime, cosmetici e integratori. Si tratta del progetto “San Benedetto Blu Economy” che vede impegnati 20 armatori locali, il Centro Agroalimentare Piceno e l’Università Politecnica delle Marche con l’avallo del Comune.

Progetto presentato ieri mattina dall’intero cda del Caap con il presidente Roberto Giacomini, il vice Corrado Di Silverio e l’amministratore delegato Francesca Perotti mentre per il Comune erano presenti il sindaco Spazzafumo e gli assessori Domenico Pellei e Laura Camaioni. Un intervento che permetterà un diverso utilizzo degli scarti della pesca, al fine di dare contezza dal pescato locale e garantirne il valore aggiunto. Quindi due processi di trasformazione e commercializzazione con tracciabilità sulla provenienza del pescato. Grazie alla Politecnica verranno impiegati i laboratori con un protocollo e garantita una nuova vita allo scarto e recupero del pesce. A tale progetto si unisce quello finanziato per intercettare fondi Pnrr per l’ammodernamento strutturale della sede per migliorarne la capacità logistica. «Il rilancio del CaaP- afferma l’assessore Pellei – passa anche per questi progetti». Resta il fatto che nemmeno quest’anno la partecipata ha raggiunto la soglia minima del milione di euro di fatturato. Al riguardo il presidente Giacomini spiega: «Al di là dei numeri abbiamo incontrato difficoltà ma ancora galleggiamo e tante intemperie non hanno inciso molto». Va ricordato il giudizio di parificazione del rendiconto generale riferito all’esercizio 2021 della Regione Marche che ha visto la Corte dei conti fare rilievi ai conti del Caap. Nel merito Giacomini prosegue: «La Corte dei conti non si è pronunciata contro il Caap, bensì verso il comportamento della Regione».

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