Colonnella chiede
la banda larga per il territoiro

Colonnella chiede la banda larga per il territoiro
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Domenica 28 Settembre 2014, 19:30 - Ultimo aggiornamento: 29 Settembre, 10:23
SAN BENEDETTO - Infrastrutture fisiche e digitali, valorizzazione dei beni culturali e ambientali, energie rinnovabili e innovazione a tutto campo per far emergere le eccellenze, creare lavoro e rilanciare il territorio. E' fitta di spunti l'iniziativa organizzata a San Benedetto dall'Associazione Smart Piceno, nata per portare avanti un progetto di rilancio del territorio con una piattaforma aperta ai contributi più svariati. Prima l'assemblea dei soci, poi la visita al Mercato Ittico e infine gli incontri serali con l'assessore regionale al lavoro Marco Luchetti e il fisico Eugenio Coccia. Il fulcro dell'iniziativa è stata l'area portuale di San Benedetto, simbolo sia di un passato glorioso (l'epopea della pesca) che delle possibilità di sviluppo future di un territorio, il Piceno, che deve però essere messo in condizione di competere: "Telecom prevede entro il 2016 la fibra ottica solo fino a Rimini lungo la dorsale adriatica - nota Pietro Colonnella, membro del direttivo nazionale dell'associazione Lavoro & Welfare che ha dato il via al progetto 'Smart Piceno' - noi vogliamo che si investa per la banda larga e ultralarga anche per questo territorio, altrimenti a rischio di non raggiungere l'obiettivo europeo sulla disponibilità di una connessione a 100 mbit entro il 2020 per tutti”. Da digitale al fisico, la necessità di investire sulle infrastrutture non cambia: "Il Piceno è una porta per Roma e anche in questo senso ha una grande potenzialità turistica - continua Colonnella - per questo motivo la statale 4, il primo storico collegamento Tirreno-Adriatico, va messa tra le priorità assolute dell'Anas e lo stesso vale per l'autostrada. Sono stati spesi tre miliardi di euro per la terza corsia da Rimini a Porto S. Elpidio, ma non capisco perché il Piceno debba essere l'imbuto dell'A14: bisogna ammodernare anche il tratto piceno-aprutino, fino a Giulianova e l'uscita dell'A24”. Sono circa trecentocinquanta i soci dell'associazione Smart Piceno, tra i quali anche diciotto sindaci del territorio.




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