San Benedetto, caso Liberati
delegazione di Casapound in Prefettura

San Benedetto, caso Liberati delegazione di Casapound in Prefettura
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Venerdì 31 Luglio 2015, 19:13 - Ultimo aggiornamento: 3 Agosto, 04:52
SAN BENEDETTO - Sul caso di Massimo Liberati, il marittomo di San Benedetto bloccato in Gambia da mesi, una delegazione di CasaPound si è recata in Prefettura per avere rassicurazioni sulla vicenda.

“Da fonti mediatiche – spiega Roberto Ruffini, responsabile sambenedettese del movimento – traspariva una totale latitanza dell'Italia rispetto ad un proprio cittadino in balia della giustizia kafkiana del Gambia, prima assolto dall'Alta Corte di quel Paese e poi di nuovo incarcerato dai militari, in una nazione dove l'Italia non ha un'ambasciata, i consoli onorari non parlano Italiano e la competenza territoriale è di Dakar, il cui ambasciatore italiano è in ferie,e il suo vice non può lasciare il Senegal.”



"La vicenda avrebbe dell'incredibile – continua Ruffini – poiché, messe così le cose, nessun rappresentante diplomatico avrebbe seguito la vicenda di Liberati, il cui processo definitivo si terrà dopodomani. Abbiamo pensato di recarci presso la massima istituzione del territorio per impegnare la Farnesina e gli affari esteri a prendere in carico la questione che riguarda un nostro concittadino”.



“Siamo stati ricevuti dal capo di gabinetto della prefettura – racconta Giorgio Ferretti, responsabile regionale di CasaPound Marche – che ci ha rassicurato il massimo impegno istituzionale e diplomatico dell'Italia, avvenuto fin dall'inizio della vicenda. Ci duole però constatare che questo impegno non abbia prodotto grandi risultati vista la situazione di stallo con Liberati ancora in Gambia".
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