SAN BENEDETTO - «A razzo per la Tirreno-Adriatico, a passo di lumaca per il mercato». C’è chi definirebbe così l’iter per la manutenzione degli asfalti urbani. Una “doppia velocità” che ha mandato in bestia diversi commercianti ambulanti, impegnati (il martedì ed il venerdì) lungo le arterie del centro. Molte di queste strade, da lungo tempo, non vengono sistemate in maniera adeguata. Il risultato è sotto gli occhi (o, meglio: i piedi) di tutti. E c’è chi ha deciso di alzare la voce e di protestare.
«Negli ultimi giorni ho visto con quanta velocità e solerzia è stato rimesso a nuovo il circuito della gara ciclistica che domenica sarà a San Benedetto.
Dal suo insediamento, l’amministrazione Spazzafumo sta portando avanti un’operazione di decoro urbano che prevede anche la sistemazione degli asfalti. Ma, evidentemente, per i commercianti su piazza questo è solo un pannicello caldo. «Si va avanti a forza di pezze - scandisce ancora Sorgi -. Pezze di asfalto che saltano alla prima pioggia. Qui occorre un intervento strutturale. Bisogna scarificare le strade e stendere del nuovo asfalto a caldo. Solo così si affronta per bene un problema che va avanti da troppo tempo. Lo avevamo segnalato al sindaco Piunti, come lo abbiamo più volte fatto con Spazzafumo. Il risultato è sempre lo stesso. Già gli avventori del mercato sono sempre meno e noi, di conseguenza, vediamo ridotti ai minimi i nostri incassi. Per di più, chi frequenta il mercato deve farlo col rischio di cadere. Deve camminare sempre stando attento a dove mette i piedi. Questo non è più ammissibile». Certo, c’è un problema di costi. Secondo una stima elaborata durante l’amministrazione Piunti, per rimettere completamente in sesto tutte le strade sambenedettesi ci vorrebbero 25 milioni di euro».
«Un investimento mostruoso - chiude l’imprenditore - impossibile da sostenere per le risicatissime casse municipali. «Il fatto è che per i lavori legati alla Tirreno i soldi si trovano sempre - conclude Sorgi -. Sarebbe bello se dal Comune, una volta tanto, pensassero anche a migliorare la fruibilità del mercato che, tra l’altro, non c’è una volta l’anno ma ben due volte ogni settimana».