San Benedetto, dichiara poco ma investe
milioni: sequestro al venditore di auto

San Benedetto, dichiara poco ma investe milioni: sequestro al venditore di auto
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Giovedì 1 Agosto 2019, 10:04

SAN BENEDETTO - Imprenditore delle compavendite di auto di origine pugliese a San Benedetto del Tronto con movimenti economici sproporzionati rispetto al reddito dichiarato: il suo ingente patrimonio di 2,2 milioni di euro è stato sottoposto a sequestro dal Comando provinciale della Guardia di Finanza di Ascoli Piceno, in esecuzione del provvedimento emesso dall'Ufficio misure di prevenzione del Tribunale di Ancona, su proposta del procuratore di  Ascoli Piceno.

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Il soggetto, di origine pugliese e stabilitosi nella Riviera delle Palme da diversi anni, a partire dall'anno 2000, è stato denunciato e condannato per numerosi reati di natura tributaria ed economica, commessi nell'ambito dell'esercizio dell'attività del commercio di autovetture.  Società formalmente amministrate da soggetti terzi «prestanome» e da membri del proprio nucleo familiare, dei quali l'imprenditore stesso si è servito per effettuare investimenti patrimoniali di valore notevolmente sproporzionato rispetto alle fonti reddituali ufficialmente dichiarate al fisco; per evitare potenziali controlli e, altresì, «cautelare» i propri averi, l'imprenditore ha nel tempo posto in essere numerose condotte di depauperamento del proprio patrimonio personale a beneficio dei familiari e di altri soggetti, pur disponendo, in prima persona, dei beni, alienati solo «sulla carta». Analizzando una consistente mole di dati e di elementi ricostruiti nel corso di 17 anni (dal 2000 al 2017), è stato possibile verificare come l'imprenditore avesse effettuato investimenti mobiliari ed immobiliari, di notevole valore, risultato notevolmente sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati e, quindi, alle proprie disponibilità ufficiali. Una sproporzione superiore ai 2,5 milioni di euro, che ha consentito l'applicazione della normativa contemplata dal «Codice antimafia» ed in virtù della quale sono stati sottoposti a sequestro 5 immobili, 2 aziende operanti nel settore del commercio di autovetture, 19 autovetture e 2 motocicli.  Il provvedimento di sequestro ha infine riguardato anche disponibilità finanziarie rilevate su 18 conti correnti e titoli di credito, preziosi di elevato valore (gioielli, diamanti e perle) rinvenuti all'interno di una cassetta di sicurezza detenuta presso un istituto di credito e, complessivamente, il valore di tutto quanto sequestrato è stato di poco inferiore all'intera sproporzione dei 2,5 milioni di euro rilevata tra gli impieghi ed i redditi dichiarati, ricostruita dalle Fiamme Gialle nel corso degli accertamenti. 

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