Cosmetici contenenti sostanze nocive per la riproduzione: maxi sequestro nel Maceratese (più 8.300 oggetti e giocattoli senza marchio Ce)

La sostanza è vietata dal primo marzo 2022 ed è compresa nell’elenco delle sostanze considerate cancerogene, mutagene o tossiche per la riproduzione

Cosmetici contenenti sostanze nocive per la riproduzione: maxi sequestro nel Maceratese
Cosmetici contenenti sostanze nocive per la riproduzione: maxi sequestro nel Maceratese
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Venerdì 1 Marzo 2024, 10:32 - Ultimo aggiornamento: 10:43

MACERATA - La Guardia di Finanza di Macerata ha portato al termine una operazione a tutela della salute dei consumatori, sequestrando oltre 8.500 articoli. Tra questi, cosmetici contenenti Lilial, sostanza tossica per la riproduzione, e giocattoli con relativi accessori privi del marchio CE e delle informazioni minime previste dal Codice del Consumo.

Nell’ambito di un più ampio e specifico piano di interventi, predisposto dal Comando Provinciale di Macerata su tutto il territorio della provincia e finalizzato alla prevenzione e repressione dei traffici illeciti, con particolare riguardo al settore dell’abusivismo commerciale e della sicurezza prodotti, a tutela dei consumatori, il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria e il Gruppo di Macerata hanno svolto sul territorio maceratese una capillare operazione a contrasto del commercio di prodotti insicuri per la salute pubblica. Le attività di polizia economico-finanziaria condotte dai Finanzieri sono state orientate, principalmente, a verificare il corretto assolvimento delle prescrizioni imposte dalla normativa di settore, sia in ordine alla presenza o meno di sostanze nocive in taluni prodotti che in relazione alle informazioni minime da indicare sulla merce esposta in vendita, per assicurarne un’oculata e sicura scelta d’acquisto.

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Contenevano Lilial

In tale contesto, l’attenzione delle Fiamme Gialle maceratesi è stata indirizzata anche verso quelle aziende potenzialmente esposte al rischio di detenere, per la vendita, cosmetici contenenti una fragranza sintetica, il Butylphenyl Methylpropional, anche conosciuta con il nome “Lilial”, utilizzata per la preparazione di prodotti per la cura e l’igiene della persona, quali creme, profumi, deodoranti e shampoo, vietata dal primo marzo 2022, alla luce dell’aggiornamento, a livello comunitario, dell’elenco delle sostanze considerate cancerogene, mutagene o tossiche per la riproduzione (le cc.dd.

sostanze CMR). A seguito di una dedicata attività informativa, sono state individuate due società ubicate nel territorio provinciale, potenzialmente a rischio, che, in sede di controllo, si sono confermate detenere effettivamente circa 100 confezioni di articoli di profumeria e per la cura della persona contenenti la predetta sostanza vietata.

Rinvenuti 150 cosmetici

In aggiunta, sono stati rinvenuti oltre 150 cosmetici risultati privi della prevista etichettatura e circa 8.300 prodotti tra giocattoli e relativi accessori, privi del marchio “CE” e delle informazioni minime previste dal “Codice del Consumo”, importanti per garantire la tutela della sicurezza e della salute dei consumatori. Tale ultimo provvedimento normativo stabilisce, infatti, che i prodotti destinati al consumatore, commercializzati sul territorio nazionale, riportino quanto meno le indicazioni relative alla denominazione legale o merceologica del prodotto, all’identità del produttore, all’eventuale presenza di sostanze in grado di causare potenziale danno al consumatore, nonché ai materiali impiegati e ai metodi di lavorazione, il tutto in lingua italiana, allo scopo di utilizzare, in tutta sicurezza, il prodotto acquistato.

Titoli dei negozi denunciati

Pertanto, la merce incriminata è stata sottoposta a sequestro e i titolari degli esercizi commerciali controllati, ferma restando la presunzione di innocenza fino a compiuto accertamento delle responsabilità, sono stati denunciati a piede libero alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Macerata e, nel contempo, segnalati, ai fini amministrativi, alla locale Camera di Commercio. Quello tra i due che commercializzava i cosmetici privi di etichettatura è stato, altresì, oggetto di segnalazione all’Agenzia Regionale Sanitaria, per l’adozione dei provvedimenti di propria competenza sempre sotto il profilo amministrativo. Le operazioni di servizio – si legge in una nota del Comando Provinciale di Macerata – si inseriscono in un più ampio dispositivo di controllo economico del territorio: contrastare la diffusione di prodotti non conformi rispetto agli standard di sicurezza significa contribuire a garantire una protezione efficace dei consumatori e un mercato competitivo ove gli operatori economici onesti possano beneficiare di condizioni eque di concorrenza. 

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